“Siamo convinti che in questa fase, anche alla luce delle risorse che il Piano Nazionale di Ripresa ha allocato ai Ministeri delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (62 miliardi di euro) e dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale (18 miliardi di euro), i settori delle utilities e quello delle infrastrutture per le telecomunicazioni ci offrono un’esposizione ad un ciclo di accelerazione degli investimenti senza precedente storico che chiaramente crea valore fintanto che le società riescono ad investire a ritorni superiori al loro costo del capitale”. Ad affermarlo è Oriana Bastianelli, portfolio manager del fondo Kairos Equity Yield di Kairos, che di seguito dettaglia la view e l’outlook.
Il mondo delle infrastrutture per i trasporti, su cui Kairos punta molto per il 2021, ci permette l’esposizione alla ripresa che nel settore viene identificata con l’espressione “re-opening trade”.
Il piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo per il nostro Paese, con un orizzonte temporale capace di ridisegnare l’Italia per il prossimo ventennio. I punti chiave che il Piano mira a risolvere per il macro settore delle infrastrutture (siano esse fisiche o digitali) sono tre: autorizzazioni, appalti e certezza nei tempi.
Come sempre, i confronti vanno fatti su una base omogenea di potenzialità, se pensiamo ad esempio al solare e compariamo Italia e Spagna che sulla carta hanno i presupposti per avere livelli simili di penetrazione, è evidente come l’Italia sia indietro e questo ha fatto sì che le nostre società finora abbiano allocato capitali all’estero. Una maggior penetrazione delle rinnovabili significa anche densificazione dei collegamenti, delle reti di distribuzione della trasmissione elettrica e quindi di investimenti. Su questo l’Autorità Italiana si è sempre mossa con lungimiranza offrendo un quadro regolatorio certo e ci aspettiamo che continui a farlo, delineando le linee guida ad esempio sugli investimenti legati all’idrogeno. Altro aspetto riguarda la digitalizzazione, che ci tocca direttamente per l’esposizione del nostro fondo alle infrastrutture per le telecomunicazioni. Su questo tema ci aspettiamo che il Piano offra un significativo sviluppo al 5G. Le prospettive sono quindi incoraggianti e ci aspettiamo pragmatismo nella messa a terra delle risorse stanziate.
Per quanto riguarda il settore delle infrastrutture per i trasporti, sin dall’inizio del 2021 ci aspettavamo un anno a due facce. La premessa è che tutti i livelli di traffico vanno analizzati rispetto ai livelli del 2019 che è considerato l’anno “normalizzato”. Nel primo trimestre, il traffico autostradale, in conseguenza alle diverse restrizioni che sono state applicate, si è mosso in calo in un range tra -8% / -25%. Il traffico aeroportuale ha registrato picchi fino al -80% rispetto al primo trimestre 2019. In generale le previsioni aggiornate si collocano per un calo di traffico pari a circa il 60% nel mondo aeroportuale mentre pensiamo che in quello autostradale sia lecito aspettarsi un calo di circa il 10%.