Banca Mediolanum, in arrivo il trading di criptovalute

Banca Mediolanum criptovalute

Banca Mediolanum potrebbe presto introdurre un servizio di investimento in criptovalute. L’indiscrezione arriva direttamente da Massimo Doris, amministratore delegato di Mediolanum, nel corso di una conferenza stampa in cui commentava i risultati del primo trimestre dell’istituto finanziario. 

Queste le parole di Massimo Doris:

“Stiamo studiando il mondo delle criptovalute e pensiamo di introdurle come servizio di investimento ma non abbiamo una tempistica. L’idea, è di permettere in futuro ai nostri clienti di acquistare o vendere anche criptovalute”

Banca Mediolanum è reduce da un periodo che la stessa dirigenza definisce “strepitoso”. 

Infatti, i numeri della banca italiana sono impressionanti. Il primo trimestre 2021 vede un utile netto di 133,4 milioni di euro, in crescita dell’85% rispetto ai 72,2 milioni dei primi tre mesi del 2020. 

Il totale degli asset gestiti ammonta a 97,7 miliardi, con un incremento del 5% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 25% rispetto al 31 marzo scorso. Aumentano anche i crediti erogati, 853 milioni, il 37% in più rispetto all’anno precedente.

Dice a tal proposito l’amministratore delegato:

“Questo trimestre boom non va peraltro letto di per sé, ma si inserisce in un percorso di crescita continua di una azienda in piena salute. Siamo ormai prossimi al rilevante traguardo dei 100 miliardi di masse in gestione e la nostra capacità patrimoniale si mantiene stabilmente oltre il 20%, nonostante l’importante monte dividendi che siamo pronti a distribuire”.

Le criptovalute in Banca Mediolanum

È evidente che nei piani della banca ci sono anche le criptovalute. Ma Massimo Doris usa la cautela:

 “Pensiamo di introdurle come servizio di investimento così come offriamo il trading on line, l’idea è di affiancarle ai titoli azionari e obbligazionari, anche se sono un investimento molto molto rischioso. È evidente che se fanno +100 possono anche andare a zero”. 

Il CEO di Mediobanca ha voluto anche fare una distinzione in cui ha mostrato di padroneggiare l’argomento:

“Bisogna distinguere tra le criptovalute oggi in circolazione, che possiamo definire private, tipo Bitcoin ed Ethereum, e quelle di Stato, di cui si sta sempre più parlando, come il criptodollaro. il criptoeuro e la criptosterlina. Le prime rimarranno relegate al ruolo di strumenti di investimento, mentre per i grandi volumi di pagamento il discorso è totalmente diverso”.

Per questo ritiene le criptovalute:

“Un’interessantissima soluzione, che può permettere di unire ai vantaggi delle criptovalute come il bitcoin, che offrono regole e trasparenza, la stabilità delle monete tradizionali, concentrando soluzioni di pagamento oggi impossibili. Se potrò utilizzare il criptoeuro non avrò il rischio della volatilità connesso alle criptovalute”

Dalle parole precedenti sembra chiaro che i servizi che potrebbe offrire Mediobanca siano inerenti non solo alle cosiddette CBDC, la cui emanazione, almeno in Europa, è ancora tutta da definire. Mediobanca potrebbe consentire il trading di criptovalute, proprio come ha detto il suo CEO, allo stesso modo in cui consente ai suoi investitori di fare trading online. Sarebbe ovvia la prima soluzione, meno scontata la seconda. Proprio quest’ultima sarebbe però la vera innovazione. 

 

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