Dopo gli ultimi giorni in cui Bitcoin sembrava voler salire con decisione verso i 50.000 dollari, le quotazioni di BTC sono scese nuovamente sotto la resistenza di 45.000 dollari
Bitcoin: tra rialzi e ricadute
Ieri il bitcoin, dopo una settimana di robusti rialzi che lo hanno portato a sfiorare i $48.000, nella giornata di ieri e in quella di oggi le quotazioni di BTC sono di nuovo tornate al livello chiave di $44.000-$45.000.
Molti trader si aspettano che questo sia un momento critico per l’asset: se non riesce a mantenersi al di sopra del livello di $44.000, questo potrebbe portare il Bitcoin nuovamente sotto questo livello, perché si tratterebbe di un falso breakout, in gergo tecnico.
Secondo la maggior parte degli esperti le quotazioni dovrebbero arrivare tranquillamente intorno ai $50.000 entro la fine dell’anno, per poi risalire fino ai 60.000 nel 2023. Molto dipenderà chiaramente anche dalla congiuntura economica e dagli sviluppi del conflitto in Ucraina.
Ma certo è che il Bitcoin sembra ormai essere diventato una sorta di bene rifugio, anche a causa degli utilizzi che di esso ne vengono fatti dai due paesi impegnati nel conflitto, Russa ed Ucraina.
Le previsioni
Secondo gli esperti di Analytics Insight addirittura entro la fine del 2023 il Bitcoin potrebbe arrivare a sfiorare gli $80.000, superando abbondantemente il suo precedente record storico fermo a $69.000. Sempre secondo gli analisti della società finanziaria il Bitcoin entro il 2025 dovrebbe abbondantemente superare i $120.000 di valore.
D’altra parte questo dato sembra anche essere confermato da un recente studio di Deutsche Bank, che ha rilevato come circa un quarto degli investitori di Bitcoin ritenga che i prezzi supereranno i $110.000 in cinque anni.
Secondo Jurrien Timmer, direttore della macro globale di Fidelity Investments, lo scorso ottobre, ha affermato che:
“Gli investitori dovrebbero aspettarsi un aumento abbastanza sostenibile del valore a lungo termine di Bitcoin guidato dal movimento organico del mercato, con la soglia di $100.000 a breve distanza.”
JP Morgan prima dello scoppio del conflitto in Ucraina aveva previsto per il Bitcoin il raggiungimento dei $146.000 entro la fine del 2022. Difficile pensare però che questa previsione possa essere mantenuta alla luce di tutto quello che sta accadendo sul fronte geopolitico e le susseguenti conseguenze a livello economico.
Previsioni sull’adozione crypto
Quello che potrebbe cambiare le carte in tavola è il dato sull’adozione dei Bitcoin, che come visto anche durante il conflitto ucraino sembra destinato ad aumentare considerevolmente nel prossimo futuro. L’adozione di BTC sarebbe aumentata a un tasso annuo del 113%, secondo i dati della società di gestione delle risorse digitali CoinShares.
Se il trend dovesse proseguire su questi ritmi, il rapporto afferma che ci saranno circa 1 miliardo di utenti crypto entro il 2024 e 4 miliardi di utenti entro il 2030.
Ecco allora che in questo caso le previsioni che ora sembrano folle, come quella fatta da Van Eck, gestore di diversi ETF su BTC, che prevede quotazioni oltre il milione di dollari, potrebbero anche avere un briciolo di senso in più.
Senza contare le grandi potenzialità del cosiddetto Web 3.0 e del relativo metaverso, che è strettamente legato alle criptovalute. Secondo un recente rapporto di City Group il numero di utenti del metaverso possa crescere fino a 5 miliardi di utenti, con un giro d’affari entro il 2030 ad oltre 13.000 miliardi di dollari.
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