Il titolo dell’articolo della scorsa settimana recitava: “L’Euro index non molla la sua fan più accanita…” e, in effetti, il benchmark gira ancora attorno a questa fan molto speciale. Come biasimarlo… la fan diventa ormai una sua spalla dalla quale riprende coraggio, mentre sembra tuttora intenzionato a riportarsi in corrispondenza degli attuali massimi dell’anno.
Nell’intento di diffondere l’analisi tecnica, presento oggi l’indicatore di ciclo MESA Sine Wave di John Ehlers che, anche se ottimizzato storicamente a 30 settimane, sembra essere stato preso in contropiede qualche settimana fa. Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono l’Euro Index (paniere di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) alla ricerca di eventuali spunti.
A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 64% dei casi (in ulteriore rialzo rispetto al 58% di 8 giorni fa) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano un contesto sotto controllo; forse la calma prima della tempesta.
L’Euro index ha confermato la precedente ipotesi di “Probabile pertanto un ulteriore rafforzamento dell’euro nei confronti delle altre divise” e, anche in questo fine mese, la divisa europea sembra complessivamente orientata verso l’alto.
Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.
I movers e spunti sull’euro
L’Eur/Aud rallenta momentaneamente la sua corsa a 1.58. L’Eur/Cad tenta l difficile strada del recupero, ma attenzione all’ostacolo a 1.478/80. L’Eur/Gbp dovrebbe uscire dall’area di congestione 0.8580/720. L’Eur/Jpy mette a segno un nuovo massimo dell’anno; supporto a 132.50. L’Eur/Nok incerto attorno a 10.20 circa. Anche l’Eur/Nzd indietreggia dopo un effimero massimo relativo sopra 1.7000; cautela sotto 1.67/6. L’Eur/Sek ancora fiacco. L’Eur/Try conquista nuovi massimi sopra 10.37. Per l’Eur/Usd vedi la sezione “Trade opportunity”.
La divisa europea deve fare i conti con qualche ostacolo, mentre si comporta in modo eterogeneo nei confronti delle principali divise estere. Cautela. In questi casi, qualche dato macro esce rimischia le carte.
Alcune idee sul dollaro Usa
L’Usd/Cad scava ulteriormente sotto i recenti minimi e si appoggia a 1.2000. L’Usd/Chf è ancora molto debole; rimbalzo fisiologico sopra 0.9050. L’Usd/Cny accusa nuovi minimi e non saranno gli ultimi. L’Usd/Jpy realizza una configurazione di breve potenzialmente interessante. L’Usd/Nok non riesce a superare la soglia di 8.40 circa. L’Usd/Sek tende a dirigersi verso i massimi dell’anno. L’Usd/Try consolida sui massimi, ma potrebbe accusare una flessione fisiologica sotto 8.30 circa. L’Usd/Zar testa il supporto statico di 13.80. Il dollaro Usa rimane tendenzialmente debole.
La seguente grafica mostra la tendenza di qualche importante cross.
Trade opportunity
Riprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 5 maggio relativa all’Eur/Usd e intitolata “Forex: euro di fronte a un bivio”. Di seguito, riporto per comodità la precedente strategia operativa:
“Ricordo che abbiamo dei long accesi a 1.181 e a 1.198. Mantenere le eventuali residue posizioni in essere con stop cautelativo proprio a 1.198. Short in caso di mancato superamento di 1.213/5 e sotto 1.198 con obiettivi rispettivi 1.200/198 e 1.188, poi 1.178 e 1.167/52. Nuovi long, pertanto, solo sopra 1.215 con obiettivi 1.225/7 e 1.239, poi 1.248 e 1.260”.
Nel nostro caso, in primis, i precedenti long in essere da 1.181 e a 1.198 sono tuttora accesi perché l’Eur/Usd ha realizzato un minimo relativo a 1.1985; al di sopra dello stop di 1.1980, anche se di poco. Eh sì, in questo caso, i dodici Dei dell’Olimpo, o chi per loro, hanno dato una mano.
In seguito, il superamento di 1.215 ha favorito qualche long e il raggiungimento, proprio ieri, dell’area di obiettivo 1.225/7 (realizzato 1.2257).
In questo caso, i vari Dei dell’analisi tecnica, o chi per loro, hanno aiutato.
Scherzi a parte, i livelli non me le sono inventati, l’Eur/Usd è inserito in un trend ascendente di breve periodo rafforzato da qualche minimo relativo. Lo scoglio maggiormente impegnativo, forse il superamento di 1.2000, è solo un ricordo, ed è probabile il ritorno sui massimi.
Ora siamo long con un size potenzialmente molto importante e costituita da acquisti a 1.181, 1.198 e 1.215; pezzo medio indicativo, casualmente, 1.198… guarda un po’ la statistica…
Anche se è molto probabile una nuova reazione dell’Euro, non disponendo della sfera di cristallo, momentaneamente prestata a un amico, ma disponendo di una ragionevole consapevolezza di quello che potrebbe essere una gestione del rischio, non sembra opportuno incrementare ulteriormente le eventuali posizioni in essere. Pertanto, direi di proseguire in questo modo.
Mantenere di conseguenza con stop totale a 1.216 e obiettivi 1.234/9 e 1.248/80. Short tuttavia sotto 1.216 con obiettivi 1.207 e 1.188, poi 1.178 e 1.167/52.