Il CEO di Binance contro le banche che rifiutano le criptovalute

Il CEO di Binance, Changpeng CZ Zhao, ha scritto sul suo profilo Twitter personale che “le banche che si rifiutano di lavorare con le criptovalute sono come le librerie che rifiutano di lavorare con Internet”. 

Diversi anni fa, quando ad esempio sbarcò sul mercato Amazon che ai tempi offriva solamente la possibilità di acquistare libri online, c’erano diverse librerie che si ostinavano a voler rimanere offline. 

La concorrenza dei siti di e-commerce in cui si potevano facilmente acquistare libri, potendo scegliere tra un catalogo immenso, ha messo seriamente in crisi moltissime librerie tradizionali, ed in particolare quelle che sono rimaste offline. 

Secondo CZ potrebbe capitare qualcosa del genere alle banche che si rifiutano di avere a che fare con le criptovalute. 

Infatti molte banche, tipo Goldman Sachs, hanno già iniziato ad operare all’interno del mercato crypto, offrendo ai propri clienti servizi legati alle criptovalute. 

Il CEO di Binance inoltre durante un’intervista con la testata indiana Economic Times ha anche affermato che non è una cosa intelligente che le banche si rifiutino di avere a che fare con le criptovalute, e che probabilmente l’India, a causa delle notevoli restrizioni in merito, stia probabilmente perdendo la possibilità di poter avere diverse società crypto dal valore di 50 o 100 miliardi di dollari. 

CZ sostiene che negli USA nei prossimi dieci anni potrebbero emergere dozzine di società crypto con valore superiore ai 100 miliardi di dollari, ovvero una porzione importante dell’economia. 

Inoltre afferma che in India questo problema potrebbe avere ricadute anche su altri settori economici, a causa delle restrizioni finanziarie a cui saranno soggette le loro aziende. 

L’India infatti ha da tempo una posizione decisamente contrastata nei confronti delle criptovalute. Più volte sono stati fatti tentativi di limitarne gli scambi, o addirittura di renderle illegali, ma senza riuscirci. Questo atteggiamento tentennante crea molta incertezza, e l’incertezza sfavorisce il business. 

Tra l’altro di recente, durante un’intervista a Bloomberg, il CEO di Binance aveva addirittura affermato di ritenere Bitcoin un asset meno volatile di diversi titoli azionari, tra cui ad esempio Tesla. Pertanto, in quest’ottica, sarebbe davvero difficile immaginare perchè le istituzioni finanziarie dovrebbero rifiutarsi di operare con Bitcoin, se invece non si rifiutano di operare con asset comunque molto volatili, come ad esempio le azioni Tesla o Gamestop. 

È probabile che, alla lunga, le ritrosie ancora molto presenti tra le istituzioni finanziarie più conservatrici nei confronti di quelle attività che implicano l’utilizzo di criptovaluta finiscano per svanire, ma probabilmente non senza aver lasciato sul campo qualche cadavere.

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