
In questi giorni si sta assistendo ad un polemica via Twitter per la decisione del carismatico CEO dell’exchange di criptovalute Kraken, Jesse Powell, di rispedire al mittente l’invito dell’Ucraina, partito dal ministro dell’innovazione tecnologico Fedorov, di bloccare gli utenti russi dei principali exchange di criptovalute.
1/6 I understand the rationale for this request but, despite my deep respect for the Ukrainian people, @krakenfx cannot freeze the accounts of our Russian clients without a legal requirement to do so.
Russians should be aware that such a requirement could be imminent. #NYKNYC https://t.co/bMRrJzgF8N
— Jesse Powell (@jespow) February 28, 2022
Kraken e il blocco ai russi
Inizialmente Powell ha dichiarato che senza una imposizione di legge non avrebbe mai volontariamente bloccato gli account russi, perché questo sarebbe stato contrario allo spirito di disintermediazione e libertà intorno a cui è nato il concetto delle criptovalute.
In un successivo Tweet ha parlato anche di politica e senso della democrazia, arrivando ad indicare i pericoli a cui si stava andando incontro con la demonizzazione della Russia e dei cittadini.
https://twitter.com/jespow/status/1500335663295598592?t=FZoStkDFZ2SZQXDOHBrXXQ&s=19
Poi è sceso in diretta polemica con i politici americani e con la loro supposta difesa della democrazia contro la tirranide russa affermando molto chiaramente che se dovesse bloccare i russi per la guerra dovrebbe fare lo stesso anche con gli americani.
“Se dovessimo congelare volontariamente i conti finanziari dei residenti di paesi che attaccano ingiustamente e provocano violenze in tutto il mondo, il passo 1 sarebbe quello di congelare tutti i conti statunitensi. In pratica, questa non è davvero un’opzione commerciale praticabile per noi”
ha scritto su un tweet Powell.

Kraken e il programma di aiuto all’Ucraina
Per quanto riguarda il programma di aiuti proposto da Kraken inizierà fornendo $ 1.000 di bitcoin il 10 marzo a tutti i clienti ucraini che hanno creato un account prima del 9 marzo e hanno un account intermedio o pro. Le successive tranche saranno distribuite durante tutto l’anno, così come altri aiuti.
“Come parte dello sforzo, Kraken donerà anche un importo equivalente alle commissioni di negoziazione totali pagate dai clienti con sede in Russia nella prima metà del 2022 al pacchetto di aiuti”.
Si legge in una nota della società.
Powell ha spiegato questo sforzo della società in Ucraina con un recente tweet:
My 3 favorite things about this $10m+ aid package to our clients in #Ukraine
1. We’re giving directly to the people in need
2. It’s enough to be helpful
3. The more our Russia-based clients trade, the bigger the donation to our UA clients will be. The fee-to-donation ratio is 1:1 https://t.co/zTfom5u9ic— Jesse Powell (@jespow) March 9, 2022
Gli aiuti all’Ucraina dagli exchange crypto
La decisione di Kraken segue quella del più grande exchange al mondo, il cinese Binance, che giorni fa ha proposto una campagna di aiuti per l’Ucraina da 11 milioni di dollari attraverso la sua organizzazione benefica. Inoltre grazie ad un’iniziativa di crowdfunding sponsorizzata ha raccolto altri 12 milioni di dollari.
FTX infine ha proposto di aiutare gli utenti ucraini,versando $ 25 a ciascun cliente che vive sui territori interessati al conflitto.
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