
Tra fiori, cene e viaggi romantici, jet privati e Bitcoin, la storia delle ricca ereditiera Edwige truffata a Parigi
La “povera” Edwige truffata da un’apparente complessa organizzazione
Tutto è cominciato con un abboccamento su Instagram da parte di un falso modello ad una ricca ereditiera parigina di 33 anni, di nome Edwige. L’uomo, che dice di chiamarsi Arturo Pastor ed abitare a Montecarlo, contatta la giovane e ricca parigina sul noto social network. Lo racconta nella sua inchiesta il quotidiano Le Parisien, che avrebbe scoperto la tentata truffa da parte di una banda organizzata, guidata a quanto sembra da una donna italiana.
La donna sarebbe stata subito attirata dalle buone maniere e dalle parole dell’uomo secondo quanto racconta il quotidiano francese. La giovane benestante parigina, con una figlia e un fresco divorzio alle spalle, sarebbe stata ammaliata dalle cene romantiche, l’invio a profusione di mazzi di rose rosse, i viaggi in jet che l’uomo (e la banda che si celava dietro) avrebbe organizzato per conquistare la fiducia della donna.
Nella storia sarebbero entrati anche i Bitcoin, di cui il modello dice di essere un grande investitore a Dubai dove fissa il primo incontro, che si rivela la prima delusione per Edwige a causa di non meglio precisati motivi di sicurezza.
Per farsi perdonare la invita ad una cena romantica a Parigi e poi per un weekend a Saint Tropez in jet privato. Ma quando si tratta di pagare gli onerosi conti l’uomo si accorge di aver “dimenticato” la carta di credito e così tocca ad Edwige tirare fuori il portafoglio.
Tornati a Parigi, l’uomo comincia a cambiare atteggiamento fino a quando non chiede alla donna ventimila euro per effettuare un investimento in criptovalute.
Il momento della scoperta
A questo punto la donna comincia a subodorare che qualcosa non va ed invece di inviare il denaro avverte la polizia, che riesce ad ottenere la confessione da parte dell’uomo. Afferma infatti di essere stato reclutato da una banda alla cui testa ci sarebbe una donna, tale Virginia B. con falso passaporto italiano

Resta da capire se la banda abbia già truffato altre persone, cosa ritenuta assai probabile dagli inquirenti.
L’avvocatessa di Edwige, Anne-Claire Le Jeune, ha detto fermamente:
“Aspettiamo le conclusioni dell’inchiesta e soprattutto che siano identificati i tanti protagonisti che hanno permesso di realizzare un tale montatura. L’obiettivo era depredare la vittima. E dubitiamo che sia toccato solo a Edwige.”
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