MicroStrategy ha comprato altri 480 Bitcoin

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Oggi Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, ha rivelato che la società ha acquistato altri 480 Bitcoin. 

MicroStrategy rischia comprando altri Bitcoin per un controvalore di $10 milioni

In totale ha investito altri 10 milioni di dollari, acquistando ad un prezzo medio di circa $20.800.

Nelle settimane scorse erano circolate voci secondo cui la società sarebbe stata in procinto di vendere alcuni dei suoi BTC, o che avrebbe rischiato la chiusura forzata in perdita di alcune sue posizioni aperte su Bitcoin in caso di ulteriori ribassi dei prezzi. 

Invece, Saylor ha sempre detto che non avrebbero venduto, e che non rischiavano la chiusura forzata delle posizioni long nemmeno qualora il prezzo fosse sceso abbondantemente sotto i $20.000. 

Così è stato, ed ora MicroStrategy possiede 129.699 BTC acquistati complessivamente ad un prezzo medio di circa $30.600. 

In totale hanno investito fino ad ora circa 3,98 miliardi di dollari in acquisti di Bitcoin, accumulando per ora una perdita superiore al 30%. 

Da notare che fino all’8 giugno l’investimento era in attivo, o perlomeno in pari, e che solo dopo l’ulteriore crollo del 10 giugno è andato in perdita. Quindi sono circa venti giorni che il loro investimento è virtualmente in perdita, e visto che non hanno ancora venduto nessuno dei BTC acquistati, qualora il prezzo in futuro dovesse tornare sopra i $30.600 il loro investimento passerebbe in territorio positivo. 

La società ha iniziato ad investire in BTC nella seconda metà del 2020, quando il prezzo era inferiore ai $12.000. Ha, però, continuato lungo tutto il corso del 2021, in piena bullrun, finendo in questo modo per incrementare in modo molto significativo il suo prezzo medio di acquisto. 

L’obiettivo di MicroStrategy nel lungo periodo

All’epoca il suo investimento era di gran lunga in positivo, ma hanno scelto di non monetizzarlo perché utilizzano BTC come riserva, e non come strumento speculativo. 

Anzi, durante il corso del 2021 hanno addirittura preso denaro in prestito per poter acquistare altri Bitcoin, nonostante ne avessero già molti in cassa. Sono in particolare proprio questi prestiti il loro maggiore rischio, perché non solo vanno restituiti, ma vanno anche garantiti sempre e almeno al 100%. Le garanzie sono costituite da BTC, quindi se il valore di Bitcoin scende, anche il valore delle garanzie lo fa. 

Molti criticano la strategia finanziaria di Saylor, perchè ritenuta eccessivamente rischiosa. Si tratta in effetti di una strategia che comporta l’assunzione di grandi rischi, soprattutto data l’entità dell’investimento complessivo, mossa probabilmente dalla speranza di ottenere potenziali grandi guadagni. In effetti nel corso del 2021 tale strategia sembrava dare ottimi risultati, ma con gli ulteriori acquisti a prezzi decisamente alti, ed il conseguente crollo del valore di BTC, per ora non si sta rivelando profittevole. 

Visto però che l’orizzonte temporale è il lungo termine, non è ancora detto che alla fine non si possa rivelare un successo. 

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