In questi giorni, il prezzo di Bitcoin (BTC) sta galleggiando in una sorta di Limbo in cui è difficile capire quale direzione voglia prendere.
Per certi versi infatti sembra potersi risvegliare, ma per altri sembra pesantemente frenato da fattori esterni.
Il risultato è che non si capisce bene dove voglia andare, anche se a dire il vero il sentiment a breve termine pare proprio negativo.
Il Limbo del prezzo di Bitcoin (BTC)
Il Limbo, reso celebre da Dante Alighieri nella sua celeberrima Divina Commedia, è una condizione temporanea di elevata incertezza.
La sua caratteristica è quella di essere sì temporaneo, ma senza una precisa tempistica che possa far capire quando se ne potrà uscire.
Ebbene, la situazione attuale del prezzo di Bitcoin è proprio una condizione temporanea di incertezza che però non si sa quando possa finire.
A dire il vero circola perlomeno un’ipotesi di direzionalità, verso il basso, ma questa ipotesi ormai circola da qualche settimana senza che si sia ancora concretizzata in modo evidente.
Il calo del prezzo di Bitcoin (BTC)
Dopo il massimo storico toccato il 17 dicembre sopra quota 108.000$, il prezzo di BTC il 20 dicembre è sceso fin sotto i 93.000$. Da allora non ha fatto altro che lateralizzare più o meno sopra quella soglia.
Ormai quindi sono venti giorni che non riesce ad allontanarsi molto dai 92.000$, tanto che il 6 gennaio ci ha provato, riportandosi sopra i 100.000$, ma solamente per un giorno, visto che già il 7 era tornato sotto.
In questo momento la soglia chiave sembra essere proprio quella dei 92.000$.
Nel caso in cui questa sorta di supporto non dovesse reggere, in molti si aspettano una specie di crollo, magari verso gli 85.000$ o forse anche sotto gli 80.000$.
Un periodo di accumulo?
Circola però anche una seconda ipotesi.
Infatti andando ad analizzare l’andamento del numero complessivo di BTC presenti sugli exchange crypto si nota che non vi è ancora stata un’inversione di tendenza.
A partire dalla seconda metà di febbraio 2024 è iniziata una lunga fase di riduzione del numero di Bitcoin presenti sugli exchange, sintomo molto probabilmente di una lunga e consistente riduzione anche della pressione di vendita. Tale riduzione potrebbe essere stata alla base delle ottime performance del prezzo nel 2024.
Sebbene questo lungo calo sembra essersi arrestato questa settimana, non vi è però ancora alcun segno di un’inversione di tendenza da questo punto di vista.
In altre parole, non solo la pressione di vendita è ancora molto bassa, ma non vi sono nemmeno segnali che a breve termine possa aumentare.
Anzi, proprio questa dinamica suggerisce che potrebbe esserci una fase di accumulo in corso, che tuttavia non consente di escludere che il prezzo possa scendere ancora.
Un possibile rimbalzo del prezzo di Bitcoin (BTC)?
Tutto ciò potrebbe far pensare ad un successivo rimbalzo, una volta terminata questa fase di difficoltà.
Oltretutto c’è anche un altro indizio che spinge in questa direzione.
Infatti se da un lato il sentiment sul breve periodo sembra chiaramente negativo, non risulta invece essere negativo il sentiment a medio termine.
In particolare un dollaro USA così forte, in un momento in cui invece in teoria dovrebbe indebolirsi, fa pensare che molti grossi investitori e speculatori siano temporaneamente usciti dagli asset risk-on per accumulare dollari da spendere il prima possibile per riacquistarli.
Se così fosse, l’ipotesi della fase di accumulo si rafforzerebbe, dato che i periodi di accumulo funzionano proprio in questo modo.
Ed ecco che così, nel caso in cui il dollaro dovesse finalmente iniziare ad indebolirsi prima o poi, la conseguenza potrebbe essere un rimbalzo anche del prezzo di Bitcoin.
La pressione di acquisto
Attualmente la pressione di acquisto è bassissima, e ciò impedisce al prezzo di risalire.
Ma un’analisi più profonda rivela che a prezzi inferiori la pressione di acquisto potrebbe aumentare anche in modo significativo.
Va ricordato che anche la pressione di vendita è su livelli molto bassi, pertanto nel caso in cui non dovesse salire in modo significativo, in caso di aumento della pressione di acquisto il prezzo dovrebbe reagire con un rimbalzo.
E la cosa più interessante è che basta scendere del 5% per iniziare a vedere emergere questo fenomeno, ovvero un significativo aumento della pressione di acquisto (teorica).
Questa dinamica sembra proprio confermare l’ipotesi di un possibile rimbalzo, anche se va detto che questi sono parametri i cui valori possono cambiare anche molto velocemente.
Il ruolo degli USA
In tutto ciò un ruolo sempre più importante lo stanno giocando gli USA.
Infatti la percentuale di BTC posseduti da soggetti statunitensi è salita ai massimi.
Nemmeno nel 2016 si erano raggiunte tali percentuali.
Il fatto è che con lo sbarco sulle borse USA degli ETF su BTC spot l’anno scorso è aumentata notevolmente la facilità di accesso degli statunitensi al mercato di Bitcoin, e dato che i mercato finanziari USA sono i principali al mondo, la conseguenza inevitabile è stato un forte spostamento del baricentro verso l’America.
Alla luce di ciò l’importanza della correlazione inversa del prezzo di BTC con il Dollar Index diventa sempre più rilevante.