Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato che Bitcoin non farà parte delle riserve delle banche centrali dell’Eurozona.
Il dibattito nasce dalla proposta della Banca Nazionale Ceca di diversificare le proprie riserve con nuovi asset, escludendo però la criptovaluta. Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
La BCE ribadisce la necessità di asset liquidi e sicuri: problemi per Bitcoin
La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato con fermezza che Bitcoin non entrerà a far parte delle riserve delle banche centrali europee.
Il suo intervento arriva dopo una conversazione con il governatore della Banca Nazionale Ceca, Aleš Michl, che ha suggerito di esplorare nuove asset class per diversificare le riserve del paese.
Lagarde ha ribadito che le riserve delle banche centrali devono essere costituite da asset liquidi, sicuri e protetti, caratteristiche che, secondo la BCE, Bitcoin non soddisfa:
“Sono fiduciosa che BTC non verrà incluso nelle riserve delle banche centrali sotto il nostro consiglio,” ha dichiarato ai membri della stampa il 30 gennaio.
Questa presa di posizione evidenzia la netta divisione tra le istituzioni finanziarie tradizionali e l’industria delle criptovalute, che negli ultimi anni ha visto un crescente interesse da parte di alcuni governi nel detenere Bitcoin come asset strategico.
Il dibattito su Bitcoin come riserva di valore è stato acceso dalla decisione della Banca Nazionale Ceca di esplorare nuovi asset per diversificare il proprio portafoglio.
Tuttavia, la banca non ha incluso Bitcoin tra le opzioni, probabilmente per evitare rischi legati alla sua elevata volatilità.
Il suggerimento del governatore Aleš Michl di ampliare il portafoglio della CNB è stato accolto con cautela dalla BCE. L’istituzione europea rimane ferma nel suo approccio conservativo, sottolineando i rischi legati alle criptovalute.
Secondo Lagarde, una delle principali preoccupazioni è la stabilità finanziaria: Bitcoin è noto per la sua volatilità e per la mancanza di regolamentazione adeguata, elementi che lo rendono inadatto come riserva per una banca centrale.
Bitcoin nelle riserve di Stato: una tendenza in crescita?
Sebbene l’Europa si mostri scettica, il tema delle riserve di Bitcoin è diventato un argomento di discussione globale. Dopo la rielezione di Donald Trump nel 2024, negli Stati Uniti sono aumentate le proposte per l’adozione di Bitcoin come asset di riserva.
Diversi stati americani, tra cui Texas, Utah, Illinois e Arizona, hanno presentato progetti di legge per creare riserve di Bitcoin, seguendo l’esempio del Satoshi Action Fund, un gruppo di advocacy che promuove l’adozione delle criptovalute nelle istituzioni pubbliche.
Anche nel settore privato, le criptovalute stanno guadagnando terreno. Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha recentemente suggerito che le nazioni adottino Bitcoin come copertura contro l’inflazione.
Una strategia questa già implementata da El Salvador, che continua ad accumulare BTC come parte delle sue riserve nazionali.
A differenza degli Stati Uniti e di altri paesi emergenti, l’Unione Europea continua a resistere all’adozione di Bitcoin nelle sue riserve.
La presidente della BCE non è l’unica a esprimere scetticismo. Diversi funzionari europei hanno infatti più volte ribadito che le criptovalute non possono ancora essere considerate strumenti finanziari sicuri.
Christine Lagarde ha sottolineato come l’attenzione della BCE sia focalizzata su alternative più regolamentate, come il possibile sviluppo di un euro digitale.
La banca centrale sta infatti studiando soluzioni basate sulla blockchain che possano offrire i benefici delle criptovalute senza i rischi associati alla loro volatilità.
Nel frattempo, la BCE mantiene una posizione prudente, affermando che qualsiasi cambiamento nel sistema delle riserve dovrà passare attraverso un’analisi approfondita e rigorosa.
L’impatto sul mercato delle criptovalute
Le dichiarazioni di Lagarde non sembrano aver avuto un impatto negativo sul prezzo di Bitcoin, che al momento si attesta a circa 105.731 dollari, in crescita del 3,8% nelle ultime 24 ore.
Questo dimostra come il mercato delle criptovalute continui a muoversi indipendentemente dalle dichiarazioni delle istituzioni finanziarie tradizionali.
Tuttavia, la posizione della BCE potrebbe rallentare l’adozione istituzionale di Bitcoin in Europa. Se gli Stati Uniti dovessero implementare una riserva strategica di Bitcoin, l’Unione Europea potrebbe trovarsi nella posizione di dover riconsiderare la propria strategia.