Le IDO Launchpad e la nuova febbre delle crowdsale

IDO Launchpad

L’attività di raccolta fondi per progetti startup in ambito blockchain si è arricchita negli ultimi tempi di una nuova modalità, le IDO Launchpad, che si sta diffondendo rapidamente su piattaforme diverse ma con tratti comuni.

L’origine concettuale è il Launchpad sul quale Binance lanciava – e lancia tuttora – le sue Initial Exchange Offering: per partecipare a una IEO, l’investitore doveva possedere una certa quantità di BNB e metterli in staking per un certo periodo, prima e durante la crowdsale. 

Su questa idea, sono nate numerose piattaforme, non più collegate a un exchange ma basate su una community di token holders i quali devono possedere e depositare la relativa coin.

Per cui abbiamo Polkastarter con i suoi POLS, BSCstarter con i suoi START (che fungono anche da token di governance, potendo la community votare i progetti sui quali condurre il crowdfunding), DAOMaker con i suoi DAO Power (più se ne posseggono e più aumentano le possibilità di acquistare i token di nuova emissione) e Ignition con i suoi PAID, solo per citare quelle attualmente più note.

Come funzionano le IDO Launchpad

Vediamo step by step come funzionano.

  1. La start-up contatta la piattaforma e sottopone il suo progetto, fornendo le informazioni di base (una sorta di whitepaper) e indicando l’allocazione di token disponibile per gli investitori. Spesso le start-up contattano più di una launchpad, per proporre il proprio progetto a diverse communities (ciascuna composta da decine di migliaia di utenti).
  2. Il Team (o a volte la Community, come nel caso di BSC Starter) decide se accettare o meno la richiesta, e fissa la data della crowdsale.
  3. Il progetto viene messo in pipeline e inserito nel website della piattaforma, dove gli investitori possono studiarlo.
  4. Pochi giorni prima della data stabilita, partono le iscrizioni alla whitelist, dove i criteri di selezione variano di volta in volta. In alcuni casi (DAO Maker) si hanno più possibilità in funzione di quanti token si hanno in staking, altre volte (Polkastarter) si svolge una semplice lotteria: fatto sta che ci sono richieste superiori di molte volte le disponibilità di token, per cui le allocazioni concesse a ciascun fortunato investitore variano da alcune centinaia fino a un massimo di 2000-2500 USD.
  5. Quando arriva il momento della crowdsale, la ressa è già finita e solo chi ha acquisito il diritto potrà in tutta calma procedere con la sottoscrizione.

C’è poi chi – come Paddle Finance – ha deciso di utilizzare uno schema diverso: niente token in staking, e asta “all’inglese” per gestire le partecipazioni. Si creano tre livelli di prezzo, con  priorità a scendere, partendo da quello più alto che può arrivare ad assorbire l’intera disponibilità.  

In questo caso il Team guadagna sul sovrapprezzo a cui viene venduto il token, visto che la startup percepisce sempre lo stesso prezzo base.

Grazie alle performance che i nuovi progetti realizzano una volta quotati (si sono viste crescite a doppia o tripla cifra) il fenomeno delle Launchpad si sta allargando esponenzialmente attirando l’attenzione dei grandi capitali, come il caso di Launch X che ha appena concluso un round di 600k USD per creare una piattaforma “multichain” (ETH e BSC per cominciare, poi anche Polkadot e Solana) o Solstarter, la prima launchpad concepita per la blockchain di Solana che sembra avere il supporto di Alameda Research di Sam Bankman-Fried.

 

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