Nvidia continua a sorprendere i mercati, consolidando la propria posizione di leader globale nell’intelligenza artificiale e delineando un sentiero di crescita che supera di gran lunga le attese degli analisti. Richard Clode, portfolio manager di Janus Henderson Investors, spiega che “Nvidia ha superato le aspettative, riaccelerando la crescita” e che il gruppo ha già definito al recente GTC di Washington una traiettoria che punta a “oltre 300 miliardi di dollari di vendite nei data center per il prossimo anno”. A contribuire a questa cifra, aggiunge, sono stati “l’accordo HUMAIN in Arabia Saudita di questa settimana e Anthropic”.
Nonostante le vendite in Cina restino limitate per il perdurare delle tensioni commerciali, la società non considera il mercato perduto. Clode sottolinea che “Nvidia non ha perso la speranza”, insistendo sulla necessità di avere “un prodotto competitivo da vendere in Cina” e sull’importanza che gli Stati Uniti “siano in grado di competere a livello globale”.
Gli investitori mantengono aspettative più elevate dei venditori, e gli aggiornamenti sugli utili non fanno altro che colmare il divario. Per Clode, il titolo “continua a essere scambiato a una valutazione tutt’altro che eccessiva”, una risposta diretta alle recenti preoccupazioni sulla presunta bolla dell’intelligenza artificiale e ai paragoni con il 2000.
Nvidia risponde ai timori di bolla: tre motori che sostengono la crescita
Le recenti discussioni sul rischio di finanziamento circolare e di un eccesso di entusiasmo intorno all’AI hanno reso questo il momento ideale per un intervento chiarificatore da parte di Nvidia. Richard Clode evidenzia come Jensen Huang abbia difeso con forza la visione della società, spiegando che tre fattori strutturali stanno alimentando un’ondata di investimenti nelle infrastrutture informatiche:
- La fine della legge di Moore: secondo Clode, Huang ritiene che “le infrastrutture informatiche esistenti non sono più scalabili” e che la transizione verso un computing accelerato sia necessaria per ridurre i costi.
- L’IA generativa, che rende più efficaci motori di ricerca, raccomandazioni e algoritmi pubblicitari. I modelli linguistici “creano maggiori entrate grazie a un maggiore coinvolgimento e traffico”.
- L’IA agenziale e fisica, che apre nuovi mercati di dimensioni gigantesche. Clode riferisce che Huang ha citato Anthropic, “passata da un fatturato annualizzato di 1 miliardo di dollari all’inizio dell’anno a 7 miliardi di dollari il mese scorso”.
Le risposte alle critiche: vita delle GPU, finanziamento e concorrenza
Clode affronta anche le recenti tesi critiche di Michael Burry e di altri osservatori.
Sulla vita utile delle GPU, Clode riporta le parole del CFO Nvidia, che ha evidenziato come “le GPU Ampere di 6 anni fa sono ancora disponibili nel cloud e pienamente utilizzate oggi”. Nonostante non siano adatte per l’addestramento dei modelli più avanzati, continuano a svolgere carichi di lavoro meno complessi grazie agli aggiornamenti software che ne migliorano le prestazioni.
Sul finanziamento circolare, Clode osserva che Nvidia ha contestualizzato i suoi investimenti in OpenAI e Anthropic evidenziando solidità e dimensioni del business: “ha generato 22 miliardi di dollari di flusso di cassa libero nell’ultimo trimestre, ha oltre 50 miliardi di dollari di liquidità netta” e si prevedono “oltre 300 miliardi di dollari di flusso di cassa libero nei prossimi 2 anni”. Questi accordi, sottolinea Clode, servono ad ampliare l’ecosistema, come dimostra l’impegno di Anthropic a utilizzare per la prima volta GPU Nvidia.
Sulla concorrenza, Clode riporta che Nvidia ha rimarcato la forza del proprio linguaggio CUDA e della propria architettura, che consentono una durata operativa più lunga rispetto ai rivali. E aggiunge un confronto significativo: “mentre AMD ha promesso decine di miliardi di ricavi AI nel 2027, Nvidia ha appena riportato tale cifra in un solo trimestre”. La differenza, sintetizza Clode, è che “mentre gli altri promettono un futuro roseo, Nvidia offre un presente roseo”.
