Mentre il mondo finanziario volge lo sguardo all’orizzonte del nuovo anno, il Global Market Outlook 2026 di State Street Investment Management delinea un percorso di crescita sostenuta, ma invita gli investitori a un approccio di “cauto ottimismo”. Secondo l’analisi della società, nonostante l’incertezza legata ai dazi commerciali, i mercati sono sorretti da robusti pilastri: l’ascesa trasformativa dell’intelligenza artificiale e politiche fiscali sempre più accomodanti in molte economie.
Le asset class sotto la lente
Sul fronte azionario, gli esperti di State Street Investment Management mantengono una visione costruttiva, con una “leggera preferenza per i titoli statunitensi”, pur riconoscendo che “le valutazioni sono elevate e la concentrazione del mercato rimane una preoccupazione”. Un fattore chiave sarà la diffusione degli investimenti in AI oltre le “Magnificent 7”, con effetti su produttività e utili in vari settori. Attenzione, però, ai mercati non Usa: “Per gli investitori non statunitensi, la debolezza del dollaro potrebbe annullare i guadagni, rendendo opportuna un’eventuale copertura”. Segnali positivi arrivano anche dall’Europa, trainata da nuovi stimoli fiscali, e dal Giappone, in piena fase reflazionistica.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, la società mostra “una preferenza per i titoli di Stato rispetto al credito nella maggior parte delle economie avanzate”, alla luce degli spread ridotti e del contesto politico. “Affrontare i mercati obbligazionari richiederà abilità”, si legge, con opportunità selettive nella parte centrale della curva dei rendimenti, in particolare negli Usa, e potenziali interessanti nei titoli di Stato giapponesi e britannici.
Infine, gli investimenti alternativi – dal private equity e private credit all’oro – sono considerati componenti essenziali per diversificare i portafogli e trovare fonti di rendimento non correlate in un contesto di “rischi estremi persistenti”. “Gli alternativi non riguardano solo il cashflow e la gestione del rischio, ma sono fondamentali per cogliere la crescita in un mondo in cui i driver tradizionali sono sotto pressione”, sottolineano gli analisti.
Il quadro macro: stimoli fiscali e tagli dei tassi
Lo scenario macroeconomico dipinto per il 2026 è di crescita continua, seppur in un’atmosfera di persistente incertezza. Gli Stati Uniti dovrebbero beneficiare della combinazione tra l’allentamento monetario della Fed e gli stimoli fiscali derivanti dall’“One Big Beautiful Bill Act”. Anche in Europa e in Asia si prevedono misure espansive: dalla Germania, con un maxi-piano da 500 miliardi, alla Cina e al Giappone, pronti a incrementare gli stimoli netti. “L’impatto delle misure di politica economica già annunciate si farà sentire in modo più significativo nel 2026”, precisano gli esperti di State Street Investment Management.
“Mercati ben posizionati per una crescita solida”
A sintetizzare la visione è Lori Heinel, Global Chief Investment Officer di State Street Investment Management: “Pur mantenendo un ottimismo accompagnato da prudenza, riteniamo che i mercati siano generalmente ben posizionati per una crescita solida il prossimo anno. Ci aspettiamo misure di politica economica sempre più espansive nei mercati sviluppati e una normalizzazione della politica monetaria, che genereranno condizioni favorevoli per i mercati azionari”.
Heinel aggiunge: “Inoltre, gli investimenti legati all’intelligenza artificiale e i benefici strutturali più ampi che questo tema rappresenta forniscono ulteriori spinte positive. Riteniamo che le asset class alternative continuino a rappresentare opportunità interessanti, offrendo fonti di rendimento non correlato e una diversificazione essenziale”.
In sintesi
Il messaggio di State Street Investment Management per il 2026 è di guardare al futuro con fiducia, ma senza abbassare la guardia. La strada per la crescita c’è, ma richiederà una navigazione attenta, una diversificazione intelligente e una costante valutazione dei rischi in un panorama globale in rapida evoluzione.
