Ross Ulbricht sarà libero: l’11° anno di prigionia segna la fine di un’era per il fondatore di Silk Road

Dopo oltre un decennio di carcere, Ross Ulbricht, creatore del mercato dark web Silk Road, sarà libero il 30 gennaio grazie alla promessa mantenuta da Trump. La notizia segna un capitolo storico nella lotta al crimine digitale.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Dalla promessa di Trump alla realtà: Ross Ulbricht sarà libero il 30 gennaio

Come anticipato, Ross Ulbricht, noto come il fondatore di Silk Road, il celebre e controverso mercato della droga sul dark web, sarà scarcerato il prossimo 30 gennaio dopo 11 anni di prigionia. 

La sua liberazione rappresenta un momento epocale, non solo per il mondo del crimine digitale, ma anche per le comunità libertarie e delle criptovalute, che da anni chiedevano la sua libertà.

La scarcerazione di Ulbricht arriva in seguito a una promessa fatta dall’ex presidente Donald Trump durante la sua campagna elettorale. 

In occasione della Libertarian National Convention del maggio scorso, Trump dichiarò che avrebbe commutato la pena di Ulbricht il primo giorno del suo mandato, guadagnandosi il plauso di molti sostenitori libertari. 

Ora, a poche settimane dall’insediamento, quella promessa si traduce in realtà. 

Ulbricht, arrestato nel 2013 e condannato nel 2015 per sette capi d’accusa legati al riciclaggio di denaro, violazione di sistemi informatici e traffico di droga, era stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. 

Una pena considerata da molti eccessiva, soprattutto se confrontata con quelle di altri casi analoghi. 

La madre di Ulbricht, Lyn, ha guidato negli anni una campagna mediatica senza precedenti, usando lo slogan “Free Ross” per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere più di 600.000 firme in una petizione per la sua scarcerazione.

Silk Road: rivoluzione o crimine?

Lanciato nel 2011, Silk Road fu il primo marketplace sul dark web a sfruttare i Bitcoin per garantire anonimato agli utenti. 

Per due anni e mezzo, la piattaforma divenne il principale punto di riferimento per il commercio illegale, consentendo la vendita di droga, documenti falsi e servizi di riciclaggio di denaro. 

Ulbricht, sotto lo pseudonimo di “Dread Pirate Roberts”, gestiva il sito con una visione anarco-capitalista, difendendo forme di crimine che definiva “senza vittime”.

La sua figura è rimasta controversa: per alcuni un rivoluzionario che cercava di ridurre la violenza legata al narcotraffico, per altri un criminale che ha contribuito indirettamente a overdose e decessi. 

Durante il processo, i pubblici ministeri sostennero che Ulbricht aveva ordinato sei omicidi su commissione per proteggere la piattaforma, ma nessuna accusa di omicidio fu formalizzata.

L’impatto della scarcerazione

La notizia della liberazione di Ulbricht ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il mondo libertario e delle criptovalute celebra la vittoria, vedendola come un passo verso una giustizia più equa. 

Dall’altro, le famiglie delle vittime di overdose denunciano una decisione che considerano un pericoloso precedente.

Nel frattempo, Ulbricht ha espresso gratitudine attraverso un messaggio pubblicato su X (ex Twitter), gestito dalla moglie: 

“Dopo oltre 11 anni di buio, posso finalmente vedere la luce della libertà alla fine del tunnel. Grazie, presidente Trump, per questa seconda possibilità.” 

Il rilascio di Ulbricht apre un nuovo capitolo in una vicenda che ha segnato profondamente l’era digitale. Resta da vedere come l’ex amministratore di Silk Road utilizzerà questa seconda opportunità nella sua vita.