Mentre il mondo si affaccia sul 2026, lo scenario economico globale sembra riproporre un copione già visto: crescita lenta ma costante, inflazione in calo ma non domata e, sullo sfondo, un debito pubblico in costante ascesa. È questa la fotografia scattata da Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM Italy, nella sua ultima “Lettera settimanale“.
Lo scenario macro: debito e “repressione finanziaria”
Secondo le previsioni UBS WM, l’economia mondiale crescerà a un tasso di circa il 3%, trainata ancora una volta dall’Asia, con la Cina al 4,5% e l’India sopra il 6%. Stati Uniti ed Euroziona viaggeranno a ritmi più modesti, sotto il 2% e poco sopra l’1% rispettivamente. Ma il vero spettro che si aggira per le economie avanzate è il debito pubblico, destinato a salire dal 110% del PIL di quest’anno al 118% entro il 2030.
«Dietro le quinte, il debito pubblico è un altro fattore da tenere in considerazione in tutte le economie avanzate, legato all’invecchiamento della popolazione e all’instabilità politica», afferma Ramenghi. Con politiche di austerity politicamente impopolari, la soluzione più probabile, secondo l’esperto, sarà un ritorno alla repressione finanziaria, ovvero politiche che mantengano i tassi di interesse artificialmente bassi per rendere il debito più gestibile. «In questo modo, i governi tassano indirettamente i risparmiatori riducendo i rendimenti reali».
AI e mercati azionari: opportunità e rischi
Nonostante le valutazioni elevate, UBS WM rimane costruttiva sui mercati azionari. Al centro del dibattito c’è l’intelligenza artificiale, con un potenziale di ricavi annuali stimato in 1500 miliardi di dollari. «Il mercato si interroga sulla capacità delle aziende di monetizzare i giganteschi investimenti in intelligenza artificiale», osserva Ramenghi, «tuttavia, come spesso accade nelle rivoluzioni tecnologiche, i ricavi tendono ad arrivare con notevole ritardo rispetto alla spesa in conto capitale».
L’entusiasmo per l’AI, però, non deve far dimenticare i rischi, specialmente per le società non quotate che si alimentano di continui aumenti di capitale. Un’opportunità concreta, secondo l’analisi, arriva anche dal settore tech cinese, con “valutazioni nettamente più basse e tecnologia spesso comparabile”.
Le sfide del futuro: energia e longevità
Due sono i temi chiave per il lungo termine evidenziati dal CIO: l’energia e la longevità. La transizione energetica e l’AI spingono la domanda di elettricità, al punto che, citando il CEO di Amazon, Ramenghi segnala che la “disponibilità di energia [è] un potenziale collo di bottiglia per la crescita futura”. Parallelamente, il mercato della longevità è in piena esplosione, con ricavi attesi in crescita, specialmente nei farmaci per l’obesità e nell’oncologia.
La strategia di UBS WM: pazienza e liquidità
In un contesto di valutazioni elevate, tensioni geopolitiche e investimenti tecnologici mastodontici, i rischi non mancano. La ricetta di Ramenghi per navigare i prossimi mesi è chiara: mantenere la rotta e avere pazienza. «L’esperienza insegna che uscire troppo presto dalle Borse solo per via di valutazioni elevate spesso si è rivelato penalizzante».
Il consiglio pratico è di «mantenere liquidità per coprire le esigenze dei prossimi anni, sfruttando i rendimenti superiori all’inflazione attesa offerti dalle obbligazioni investment grade. Una liquidità adeguata evita di dover smobilizzare posizioni azionarie nel momento sbagliato in caso di volatilità, permettendo agli investitori di non uscire di scena».
In attesa di vedere se il copione del 2026 sarà effettivamente un déjà-vu, la strategia sembra essere una sola: restare investiti, ma con un cuscinetto di sicurezza.
