Di recente la banca centrale dello UK, Bank of England (BoE), ha dichiarato che Bitcoin, stablecoin e criptovalute potrebbero causare forti prelievi dai depositi bancari.
Infatti in un lungo documento intitolato “Nuove forme di moneta digitale” la BoE nel paragrafo 5.5 scrive:
“C’è un forte motivoazione dietro la considerazione del valore degli accordi transitori precauzionali che mirano a garantire che possano emergere nuove forme di denaro digitale senza minacciare la stabilità monetaria e finanziaria.
La sezione 4 ha concluso che il rischio più significativo deriva dal potenziale per le stablecoin, in particolare, di minare la fiducia nel denaro e nei pagamenti, e quindi nel più ampio sistema finanziario. Tuttavia, ha inoltre rilevato che, durante una fase transitoria, possono emergere anche altri rischi. Il settore bancario potrebbe rivelarsi impreparato a sopportare grandi deflussi di depositi, i non bancari potrebbero non essere disposti o in grado di sostituire i prestiti bancari ad alcuni mutuatari qualora ciò fosse necessario e i mercati monetari della sterlina potrebbero essere perturbati. E ha concluso che, nel breve e medio termine, sarebbe prudente riconoscere questi rischi e prendere accordi di conseguenza”.
Si sta riferendo alla cosiddetta “riserva frazionaria”, ovvero al fatto che le banche commerciali sono autorizzate ad emettere prestiti anche non completamente coperti dai depositi conservati sui propri conti.
Per legge questi prestiti possono essere erogati di fatto creando nuova moneta, che verrà poi riassorbita mano a mano che i prestiti vengono estinti.
La legge prevede anche dei limiti alla creazione di moneta con questa modalità, ovvero prevede una percentuale minima di depositi sul totale del denaro erogato in prestito.
Questo significa che una riduzione dei depositi genera una riduzione più ampia, in valore assoluto, del denaro che sarebbe possibile prestare, pertanto nel caso in cui questa riduzione dei depositi fosse significativa, il sistema bancario attuale potrebbe vedersi costretto a ridurre di molto gli importi erogati in prestito.
A monte di una tale dinamica ci sarebbe un ipotetico deflusso di sterline dai conti correnti bancari ad altri utilizzi, in particolare ad esempio verso gli exchange crypto. Questi exchange non fanno riserva frazionaria, e non erogano prestiti creando moneta, pertanto un deflusso importante di sterline dalle banche agli exchange ridurrebbe di molto la capacità degli istituti di credito di erogare prestiti.
La soluzione della Bank of England “contro” Bitcoin
La soluzione proposta dalla BoE sarebbe quella di limitare temporaneamente l’utilizzo di nuove forme di monete digitali, ma non è chiaro come ciò potrebbe essere realizzato, se non ponendo limiti agli utilizzi di moneta fiat ad esempio sugli exchange crypto.
La banca centrale propone:
- limiti alla quantità totale di nuove forme di denaro digitale che un individuo potrebbe detenere (cosa impossibile da controllare in caso di utilizzo di wallet anonimi non custodian)
- limiti sugli importi delle transazioni giornaliere nelle nuove forme di moneta digitale (cosa impossibile da imporre sulle reti decentralizzate)
- restrizioni dei tipi di utenti in grado di effettuare transazioni in nuove forme di moneta digitale (impossibile da imporre su reti decentralizzate)
- diversi tassi di remunerazione per le nuove forme di moneta digitale rispetto ai depositi delle banche commerciali (impossibile da imporre sui wallet non custodian).
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