
Nello scenario italiano – e non solo – di artisti di NFT spicca Dangiuz, classe 95, torinese e graphic designer: ha raggiunto la top 5 degli artisti più acclamati, con un record di vendite che superano i 300.000 dollari.
Dopo la vendita all’asta di Christie’s dell’opera NFT di Beeple, alla cifra di 69.346.250 dollari, l’arte digitale si è affermata sempre di più: un’arte nella sua connotazione formale e stilistica che trova spazio e visibilità nei canali digitali e nelle piattaforme dedicate alla vendita degli NFT.
Gli NFT si identificano come un’arte non interscambiabile, dal valore intrinseco ed estrinseco di unicità. È proprio l’unicità ad aumentare il valore dell’opera, nonché la sua certificazione e autenticazione.
Dangiuz ha un seguito notevole su Instagram, oltre i 65mila followers: i suoi post sono le sue opere e sembrano essere quasi la realizzazione più alta del concetto di digitale.
I titoli delle sue opere sono brevi, come codificati, raccontano l’opera sinteticamente, opera che, al contrario, è visivamente complessa.
Le opere NFT di Dangiuz
In “Kiss on the bridge”, i soggetti amanti, al centro della scena, sono sospesi in un’atmosfera onirica avvolgente che distoglie l’osservatore dal mondo naturale catturandolo in quello digitale.
I due amanti sono sospesi in un mondo onirico e avvolgente, dai colori freddi e caldi che sinergicamente si muovono nell’etere e sui neon di una città immersa nei led e nella tecnologia, nelle insegne pubblicitarie che evocano gli anni 80 e Blade Runner.
Le stesse insegne luminose che ricorrono nell’opera “Started from the Bottom” in uno scenario nel quale spicca la tecnologia, e un gatto solitario che sembra impassibile e allo stesso tempo sovrastato.
La tecnologia, le luci, ciò che è elettronico sembra dominare la scena delle opere, rendendo protagonista la tecnologia in maniera esemplare e concreta.
La realtà descritta non è altro che paragonabile alla luce dello schermo di un telefono cellulare o di un pc: tappezzano il cielo e circondano l’umano o il gatto che attraversa questa realtà.
È la consapevolezza che il cielo è sostituito da uno schermo, e che l’occhio dell’osservatore di oggi è quello avvolto nella luce nei led, nei pixel e nella tecnologia.
La realtà si sta modificando, il digitale è parte integrante dell’arte, del suo valore e della vita quotidiana.
In “Last Sunset” c’è un tramonto: le luci sono fedelmente quelle di un tramonto, che sembra essere il risultato di qualcosa artificiale, con un uomo che osserva i droni e le infrastrutture digitali.
Le opere di Dangiuz sono l’alba di una nuova arte: digital e unica.
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