Microsoft elimina l’Azure Blockchain Service

Azure Blockchain Service

È ufficiale: il 10 settembre 2021 l’Azure Blockchain Service di Microsoft verrà cancellato

Lo riferisce direttamente l’azienda con un nuovo documento pubblicato qualche giorno fa su docs.microsoft.com.

Sul documento infatti si legge: 

“Importante

Il 10 settembre 2021 , Azure Blockchain verrà ritirato. Esegui la migrazione dei dati contabili dal servizio Azure Blockchain a un’offerta alternativa in base allo stato di sviluppo in produzione o valutazione”. 

La blockchain alternativa suggerita per migrare i progetti già sviluppati su ‘Azure Blockchain Service è quella di Quorum, ovvero la blockchain sviluppata da JP Morgan ed acquisita tempo fa da ConsenSys. 

Quorum è una piattaforma open source dedicata alle aziende basata su Ethereum. 

Quindi di fatto Microsoft sta suggerendo ai propri clienti dell’Azure Blockchain Service di migrare ad una soluzione open source basata su Ethereum. 

Quorum Blockchain Service oltretutto è un’offerta gestita da ConsenSys proprio su Azure, che supporta Quorum come tecnologia di registro distribuito. Viene addirittura definito da Microsoft stessa: 

“Una versione avanzata della tecnologia GoQuorum Ledger utilizzata su Azure Blockchain Service”. 

Perché Microsoft abbandona Azure Blockchain Service

Questa decisione di Microsoft non fa altro che mostrare in modo chiaro come i servizi blockchain centralizzati abbiano davvero poco senso. 

Infatti la tecnologia del registro distribuito non è più efficiente di altre tecnologie. La sua principale forza sta proprio nella decentralizzazione, pertanto una blockchain centralizzata non offre praticamente alcun vantaggio reale ai suoi utilizzatori. 

Il passaggio a Quorum, basato sulla blockchain decentralizzata di Ethereum, è emblematico di come le blockchain decentralizzate abbiano un netto vantaggio rispetto a quelle centralizzate, visto che la loro principale forza sta proprio nella decentralizzazione, che le rende di fatto virtualmente immutabili, con elevata garanzia di ciò. 

Inoltre risulta estremamente interessante che un’azienda come Microsoft si sia resa conto di ciò. A questo punto non è assurdo immaginare che anche altre società, come Amazon o IBM, che hanno lavorato negli ultimi anni a soluzioni basate su registri distribuiti non realmente decentralizzati, potrebbero seguire l’esempio di Microsoft, e far migrare gli utilizzatori dei servizi blockchain su progetti basati su reti decentralizzate come Ethereum. 

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