Swissquote: “Finchè la crescita degli utili regge, il mercato può continuare a crescere”

La settimana appena trascorsa è stata tutto tranne che noiosa, nonostante la carenza di dati economici dagli Stati Uniti. Il settore tecnologico ha catalizzato l’attenzione degli investitori con una serie di importanti operazioni. “Nvidia e AMD hanno dato il via alle danze con un’importante partnership legata all’intelligenza artificiale, che ha fatto salire nettamente AMD – e altri nomi del settore tecnologico – lunedì”, spiega Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote.

Poche ore dopo, xAI di Elon Musk ha annunciato un round di finanziamento da 20 miliardi di dollari, con il supporto di investitori tra cui Nvidia. La sequenza di notizie positive è proseguita con l’acquisizione della divisione robotica di ABB da parte di SoftBank, spingendo le azioni del gruppo ai massimi storici. Ozkardeskaya sottolinea che ABB “ha anche confermato di essere in trattative per un prestito a margine di 5 miliardi di dollari sostenuto da Arm per contribuire a finanziare gli investimenti in OpenAI”.

Dell, nel frattempo, ha rivisto al rialzo le proprie previsioni di vendite e utili, ammettendo di aver “sbagliato” le proiezioni sulla domanda di intelligenza artificiale: la richiesta si è rivelata molto più forte del previsto. A questo entusiasmo si aggiunge il rinnovato interesse di figure come Jamie Dimon per l’AI, alimentando le attese del mercato.

Il dibattito sulla cosiddetta bolla dell’intelligenza artificiale resta acceso. Secondo Ozkardeskaya, “alcuni sostengono che si tratti della nuova bolla di Internet 2.0 pronta a scoppiare, altri pensano che sia una bolla che ha ancora spazio per gonfiarsi, e molti sottolineano che finché la crescita degli utili regge, il mercato può continuare a crescere”. La prossima stagione degli utili sarà quindi il vero banco di prova: si prevede che le aziende tecnologiche dell’S&P 500 registreranno una crescita del 21%, con Nvidia attesa a circa 54 miliardi di dollari di fatturato trimestrale, esclusa la Cina.

Nonostante le valutazioni elevate, le cosiddette Bloomberg Magnificent 7 vengono scambiate a circa 39 volte gli utili, “un valore elevato ma non eccessivo, considerando l’andamento dei profitti”, aggiunge Ozkardeskaya. I partner chiave di Nvidia stanno già mostrando forza: Hon Hai (Foxconn) ha riportato un aumento dell’11% delle vendite trimestrali e TSMC un balzo del 30% nei ricavi del terzo trimestre.

Sul fronte macroeconomico, la chiusura del governo statunitense mantiene gli investitori “alla cieca”, mentre l’indagine sulle aspettative di inflazione della Fed di New York non è stata rassicurante: le attese a uno e cinque anni si sono mantenute sopra il 3%. Secondo l’analista, i mercati scontano ancora circa il 95% di probabilità di un altro taglio dei tassi entro fine mese, una buona notizia per gli asset rischiosi, anche se le prospettive potrebbero cambiare una volta disponibili nuovi dati.

Il dollaro ha raggiunto il massimo da agosto, più per debolezza di euro e yen che per forza degli Stati Uniti. L’impasse politica francese e il calo a sorpresa delle esportazioni tedesche hanno spinto l’Euro/Dollaro sotto 1,16, mentre lo yen è nuovamente debole in vista delle possibili politiche più accomodanti del nuovo primo ministro giapponese Sanae Takaichi.

Sul fronte geopolitico, il cessate il fuoco a Gaza ha mantenuto il petrolio sotto i 62 dollari al barile. Oro e argento hanno registrato una lieve flessione, con l’oro sotto i 4.000 dollari e l’argento sotto i 50 dollari, anche se le prospettive a medio termine restano positive grazie agli acquisti delle banche centrali e ai timori di inflazione.

Ozkardeskaya conclude con una riflessione sul confronto tra oro e azioni: “Per chi teme che l’S&P 500 sembri costoso, in termini di oro non è stato altrettanto impressionante. L’indice ha perso circa il 70% del suo valore rispetto all’oro dal 2000. Molti gestori di fondi sostengono ancora che mantenere il 10-15% di un portafoglio in oro rimanga una saggia copertura”.