Takaichi alla guida del Giappone: entusiasmo dei mercati, ma le sfide restano molte

Sabato scorso, il Partito Liberal Democratico (LDP) giapponese ha scelto il suo nuovo leader: Sanae Takaichi. La decisione, che ha sorpreso parte degli osservatori, segna un momento storico per il Giappone: Takaichi diventerà infatti la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro del Giappone.

La sua elezione, come osserva Stephen Harget, portfolio manager responsabile del Giappone presso Man Group, ha avuto un impatto immediato sui mercati. «La reazione del mercato azionario è stata lampante», spiega Harget, «e si deve probabilmente al fatto che Takaichi è favorevole alla crescita e al mercato».

Una conservatrice nel solco di Abe

Takaichi, nota per le sue posizioni conservatrici, è spesso descritta come la “protégé” dell’ex premier Shinzo Abe. «È una grande sostenitrice dell’Abenomics e delle politiche che ne derivano», sottolinea Harget, «dalla politica monetaria accomodante all’espansione fiscale, fino a una linea di sicurezza nazionale più decisa».

Tuttavia, la nuova leader del LDP ha attenuato in parte le sue posizioni più rigide durante la campagna per la leadership, un segnale che potrebbe indicare la volontà di cercare consenso anche al di fuori della sua base più conservatrice.

Inflazione e stabilità politica: i veri test del Governo Takaichi

Nonostante il clima di euforia, le sfide economiche e politiche restano significative. «L’inflazione rimane la questione cruciale in Giappone», afferma Harget. «Per controllarla saranno necessari tassi più elevati e uno yen più forte». Una combinazione difficile da realizzare in un contesto politico fragile: la coalizione LDP-Komeito dispone infatti di una maggioranza risicata e dovrà collaborare con l’opposizione per far passare le proprie iniziative.

Inoltre, ricorda Harget, «la durata media del mandato di un primo ministro giapponese nel dopoguerra è di soli 1,6 anni». Un dato che mette in prospettiva la sfida di Takaichi nel tentativo di dare stabilità e continuità al governo.

Difesa e politica monetaria: equilibrio delicato

Takaichi ha più volte espresso la volontà di aumentare la spesa per la difesa, ispirandosi alla figura di Margaret Thatcher, una delle sue eroine politiche. Tuttavia, Harget ritiene che «data la posizione debole dell’LDP, potrebbe non essere possibile arrivare a un aumento della spesa per la difesa pari all’importo sperato».

La politica monetaria sarà un altro terreno decisivo. Secondo Harget, «il settore bancario ha perso leggermente terreno sulla notizia, perché il mercato si aspetta che Takaichi mantenga un orientamento accomodante». Tuttavia, aggiunge, «la normalizzazione della politica della BoJ è ancora necessaria, anche se il ritmo potrebbe ora essere leggermente più lento».

Il manager di Man Group prevede che «un altro aumento dei tassi da parte della Bank of Japan prima della fine dell’anno resta possibile, anche se sembra ora un po’ meno probabile che avvenga a ottobre». Due appuntamenti saranno cruciali: la visita di Donald Trump in Giappone (27–29 ottobre) e la riunione della BoJ del 30 ottobre.

Opportunità nel settore bancario

Nonostante la prudenza dei mercati, Harget resta positivo su alcuni comparti. «Le valutazioni delle banche rimangono interessanti», spiega, «con rapporti price-to-book intorno a 1x o inferiori e rendimenti da dividendi discreti». Al contrario, «i titoli difensivi hanno toccato nuovi minimi relativi, mentre si sta prendendo profitto sui titoli tecnologici e meccanici con valutazioni più elevate».

In sintesi, la leadership di Sanae Takaichi apre una nuova fase per il Giappone: storica dal punto di vista politico e densa di implicazioni economiche. Come conclude Harget, «il mercato resta solido, ma la sfida per Takaichi sarà mantenere l’equilibrio tra crescita, stabilità dei prezzi e consenso politico».