Il Giappone ha scritto una nuova pagina della sua storia politica con l’elezione di Sanae Takaichi, prima donna a ricoprire la carica di primo ministro. Una figura carismatica e controversa, che si definisce “thatcheriana”, ex batterista in una band heavy metal e, soprattutto, erede politica di Shinzo Abe.
Secondo l’Economic Team di Payden & Rygel, «l’approccio economico di Abe, anche noto come Abenomics, promuoveva un maggiore stimolo fiscale con l’obiettivo di raggiungere un’inflazione stabile al 2%». La linea di continuità con quella visione sembra destinata a proseguire anche sotto la guida di Takaichi.
In un contesto in cui i rendimenti dei titoli giapponesi erano già in rialzo da inizio anno, l’arrivo della nuova premier e le aspettative di una politica economica espansiva hanno ulteriormente spinto i rendimenti dei titoli di Stato trentennali ai massimi degli ultimi decenni.
Ma non è solo il Giappone ad agitare i mercati obbligazionari globali. Come osservano ancora gli esperti di Payden & Rygel, «nel complesso, i rendimenti dei titoli di Stato a 30 anni sono aumentati da inizio anno, come riflesso dei timori legati ai deficit accumulati durante la pandemia».
Le dinamiche fiscali e politiche restano sotto osservazione anche in Europa: «In alcuni Paesi, come la Germania, i Governi hanno annunciato nuovi programmi di spesa, mentre in altri, come la Francia, l’instabilità politica è tornata protagonista».
Paradossalmente, la maggiore fonte di preoccupazione sul fronte fiscale — gli Stati Uniti, oggi alle prese con uno shutdown dovuto alla mancata approvazione del bilancio — rappresenta anche l’eccezione più evidente. «Il Paese che ha catalizzato la maggior parte delle preoccupazioni fiscali registra oggi rendimenti trentennali inferiori rispetto all’inizio dell’anno», sottolineano gli analisti.
Ancora una volta, concludono, «sotto molti aspetti, gli Stati Uniti si confermano un’eccezione nel contesto globale».