
Nei giorni scorsi, un indirizzo Ethereum anonimo ha inviato più di 711 ETH all’indirizzo WikiLeaks: Donate.
Si tratta pertanto di una donazione a WikiLeaks di un importo di quasi due milioni di dollari.
Lo ha fatto con cinque transazioni iniziate il 10 febbraio e conclusesi ieri.
I messaggi dell’utente che donato 711 ETH a WikiLeaks
L’anonimo donatore ha però anche aggiunto dei messaggi a queste transazioni on-chain.
In realtà, si è firmato con lo pseudonimo Hu Lezhi, ma non è il suo vero nome. Quindi di fatto rimane anonimo.
I messaggi, però, sono scritti in cinese ed in inglese, quindi si presume che sia un utente cinese.
In totale i messaggi sono tre.
Il primo dice:
“Esiste un nuovo modello di crimine che schiavizza le vittime, in cui i sensi del desiderio delle vittime vengono gradualmente privati fino a diventare schiavi completi delle macchine digitali. Se un giorno diventerò vittima della fase finale, sceglierò di lasciare questo mondo”.
Il secondo aggiunge:
“Con il continuo sviluppo delle interfacce cervello-computer e delle tecnologie di lettura della mente, è emerso un nuovo modello di criminalità: gli animali selvatici sono diventati marionette o veri e propri schiavi delle macchine digitali”.
Infine, il terzo chiosa, affermando solo in cinese:
“I CEO di Kuande Investment: Feng Xin e Xu Yuzhi hanno utilizzato armi cervello-computer per perseguitare tutti i dipendenti e gli ex dipendenti dell’azienda, e perfino loro stessi sono stati controllati”.
Le accuse mosse dall’anonimo donatore
Pertanto l’anonimo Hu Lezhi con queste donazioni a WikiLeaks lancia strane accuse contro Kuande Investment (che in realtà si chiama WizardQuant), ed in particolare contro i CEO Feng Xin e Xu Yuzhi.
Wizard Quant è un hedge fund cinese che si occupa di innovazione. È possibile che l’anonimo che si fa chiamare Hu Lezhi sia un dipendente, o un ex-dipendente della società.
Le accuse rivolte alla società di aver utilizzato armi cervello-computer per perseguitare tutti i dipendenti e gli ex dipendenti dell’azienda sembrano a dire il vero piuttosto assurde. Infatti Hu Lezhi arriva addirittura ad aggiungere che gli stessi Feng Xin e Xu Yuzhi sarebbero controllati in questo modo.
Da notare che Hu Lezhi ha praticamente svuotato l’indirizzo Ethereum che ha utilizzato per fare queste donazioni, e dato che nel primo messaggio prometteva di lasciare questo mondo nel caso in cui fosse diventato vittima di qualcosa di simile, tutto fa pensare ad un’uscita di senno.
Infatti, oltre ai 711 ETH donati a WikiLeaks, ha anche inviato 603 ETH (1,65 milioni di dollari) all’indirizzo di burn di Ethereum, sempre accompagnandoli con messaggi on-chain rivolti a WikiLeaks.
Ha anche inviato 700 ETH a ndao.eth, e 33 ETH a Grant Provider.
In totale, ha inviato 2.047 ETH (quasi 5,6 milioni di dollari) ed ora è rimasto con 0,27 ETH.
Le donazioni a WikiLeaks
WikiLeaks è una organizzazione internazionale senza scopo di lucro fondata da Julian Assange. Si occupa di pubblicare documenti riservati, spesso ottenuti tramite fonti anonime, riguardanti governi, aziende e altre istituzioni.
L’organizzazione ha sempre contato sulle donazioni per sostenere le proprie attività. Tuttavia, nel corso degli anni, ha incontrato diverse difficoltà nel ricevere ed elaborare i pagamenti a causa di restrizioni e blocchi imposti da istituzioni finanziarie e governi.
Infatti, da tempo ha iniziato ad accettarle anche in criptovalute, tra cui anche Bitcoin e Litecoin oltre a Ethereum.
Le donazioni a WikiLeaks risultano fondamentali per garantire la sua indipendenza e la possibilità di continuare a pubblicare informazioni di interesse pubblico.
Se da un lato Hu Lezhi molto probabilmente ha donato questi 711 ETH proprio a WikiLeaks per cercare di attirare la loro attenzione, magari nella speranza che possano indagare su Kuande Investment, dall’altro potrebbe anche averlo fatto solo per supportare l’operato di WikiLeaks.
Di sicuro 711 ETH non sono pochi, e con questo gesto Hu Lezhi si è assicurato la loro attenzione. Tuttavia le accuse che ha lanciato sembrano strampalate, quindi non ci sarebbe da stupirsi se WikiLeaks alla fine non approfondisse più di tanto questa vicenda.