Nel caso del WLFI bloccato, la posizione di Justin Sun è diventata simbolo dei rischi legati al controllo centralizzato sugli asset digitali, dopo mesi di fondi congelati.
Blacklist su World Liberty Financial e perdita da 60 milioni
Dalla fine di settembre 2024, le partecipazioni di Justin Sun in WLFI hanno perso circa 60 milioni di dollari di valore, a causa del blocco del suo wallet da parte di World Liberty Financial.
Il congelamento è seguito a un trasferimento di circa 9 milioni di dollari in WLFI tra diversi indirizzi, effettuato poco dopo l’avvio degli scambi del token. Da allora, i fondi sono rimasti inaccessibili.
Secondo il progetto, la decisione rientrava in una più ampia operazione di sicurezza, che ha coinvolto centinaia di indirizzi sospetti. Tuttavia, Sun ha definito il provvedimento eccessivo e ingiustificato.
Congelamento di massa dopo phishing e attività ad alto rischio
World Liberty Financial ha comunicato di aver inserito in blacklist complessivamente 272 wallet. La maggior parte sarebbe collegata a un attacco di phishing in corso o a compromissioni segnalate dagli utenti.
Un numero più ristretto di indirizzi sarebbe stato invece classificato come ad alta esposizione al rischio. Inoltre, un singolo wallet è stato etichettato per sospetta appropriazione indebita di fondi appartenenti ad altri detentori del token.
Analisi on-chain successive hanno collegato questo indirizzo alla figura di Justin Sun. Detto ciò, l’imprenditore ha respinto le accuse di qualsiasi comportamento scorretto.
La posizione di Justin Sun e le accuse respinte
Sun ha dichiarato di aver sostenuto il progetto con una visione di lungo periodo e ha richiamato l’attenzione sul proprio investimento da 75 milioni di dollari in WLFI come prova delle sue intenzioni.
Ha inoltre ricordato il suo più ampio supporto ad altre iniziative crittografiche legate all’area politica di Donald Trump, sostenendo di non avere alcun incentivo a utilizzare in modo improprio i fondi.
World Liberty Financial, dal canto suo, ha ribadito che la protezione degli utenti rimane la priorità assoluta. Per questo, la blacklist sarebbe stata impostata per restare in vigore fino al completamento delle verifiche interne.
WLFI bloccato e nessuna data certa per lo sblocco
Ad oggi non è stato fornito alcun calendario preciso per l’eventuale sblocco dei fondi. Inoltre, non sono state comunicate scadenze ufficiali per la chiusura delle indagini interne sul caso.
Questo prolungato congelamento lascia Sun in una posizione passiva rispetto alle proprie partecipazioni, privo della possibilità di gestire il rischio o ribilanciare il portafoglio.
Nel complesso, la vicenda solleva interrogativi su come vengano prese le decisioni in merito ai wallet sospetti e su quali siano i criteri di trasparenza nei confronti degli investitori.
Crollo del prezzo del token e impatto sulla posizione di Sun
Dall’avvio della blacklist a settembre, il token ha registrato un calo superiore al 40% rispetto ai massimi iniziali di negoziazione. Il prezzo si aggira ora intorno a 0,1318 dollari.
I dati on-chain indicano che Sun detiene attualmente circa 545 milioni di token WLFI, per un valore di circa 71 milioni di dollari ai prezzi correnti di mercato.
A causa del congelamento, non ha potuto vendere, coprirsi tramite strategie di hedging né riposizionare la propria esposizione durante la fase di correzione del prezzo.
Governance, potere di blacklist e fiducia degli investitori
World Liberty Financial si presenta come un sistema guidato dalla governance, con decisioni che dovrebbero riflettere il voto degli utenti. Tuttavia, mantiene la facoltà tecnica di congelare indirizzi e limitare l’accesso agli asset.
Questa combinazione di narrativa partecipativa e forte controllo operativo evidenzia una tensione tra principi di decentralizzazione e strumenti centralizzati di intervento.
Inoltre, la capacità di bloccare fondi con decisioni interne alimenta dubbi sulla prevedibilità delle regole, soprattutto per grandi investitori come Justin Sun.
Tre mesi dopo: situazione ancora in stallo
A tre mesi dal congelamento iniziale, il wallet di Sun risulta ancora inserito nella blacklist del protocollo, e i token restano di fatto non trasferibili.
Nel frattempo, il loro valore continua a oscillare sul mercato, senza che il titolare possa intervenire. La perdita potenziale accumulata rispetto ai picchi iniziali rimane nell’ordine delle decine di milioni.
Detto ciò, il caso rappresenta un banco di prova per la credibilità delle piattaforme che uniscono elementi di finanza decentralizzata e poteri di controllo centralizzati, in particolare quando sono in gioco cifre elevate e nomi di primo piano.
