Obbligazioni europee High Yield: il carry al centro dell’attenzione

Nonostante un panorama economico ancora segnato da incertezze e tensioni geopolitiche, il mercato dei bond europei High Yield ha messo a segno una performance robusta nei primi nove mesi del 2025. Un andamento positivo, guidato dall’appetito per il rischio degli investitori e supportato da rendimenti allettanti, che sembra destinato a proseguire, seppure in modalità differenti.

Performance solida e spread in contrazione

L’asset class, misurata dall’indice ICE BofA Euro Non-Financial Fixed & Floating Rate High Yield Constrained, ha chiuso settembre con un guadagno del 4,6% dall’inizio dell’anno, registrando un solo mese in territorio negativo. “Tuttavia questo periodo, alimentato dalle discussioni sulle tariffe statunitensi, è stato di brevissima durata”, afferma Alexis Renault, Global Head of High Yield di ODDO BHF AM. “Il mercato ha già iniziato a recuperare in modo significativo ad aprile. Questo slancio positivo è continuato per tutta l’estate: gli spread hanno raggiunto 269 punti base a fine settembre, riflettendo il forte appetito per il rischio degli investitori”.

Un contesto creditizio misto ma sufficiente

Nonostante gli spread si collochino a livelli storicamente bassi, il quadro fondamentale delle aziende emittenti presenta luci e ombre. La stagione degli utili del secondo trimestre ha mostrato risultati eterogenei, con settori come automobilistico, imballaggio, chimica e risorse di base in difficoltà. Tuttavia, secondo l’analisi di ODDO BHF AM, la crescita economica, supportata anche dal pacchetto di stimoli tedesco e dall’aumento della spesa per la difesa dell’UE, dovrebbe essere sufficiente a sostenere la classe di attivi. “A condizione che non ci siano shock macroeconomici importanti, la crescita dovrebbe essere sufficiente a sostenere la classe di attivi high yield”, conferma Renault.

Un dato confortante arriva dal fronte dei default. Il tasso di default aziendale globale a 12 mesi, calcolato da Moody’s, è sceso dal 4,9% al 4,4% a settembre 2025, nonostante il contesto di crescita più lenta.

Rendimenti elevati: il “paracadute” degli investitori

Un elemento chiave che distingue la fase attuale è il rendimento offerto. “A livello di indice, il rendimento a scadenza si attesta intorno al 5,5%, rispetto al 3,2% registrato alla fine del quarto trimestre del 2017, quando gli spread erano anch’essi inferiori ai 300 punti base”, sottolinea Renault. Questo rendimento elevato fornisce un cuscinetto contro eventuali rialzi degli spread. “Data la valutazione già elevata, un ulteriore significativo restringimento degli spread sembra improbabile, ma potrebbero rimanere all’interno di un intervallo di trading relativamente ristretto. Di conseguenza, il carry potrebbe essere il principale motore della performance nei prossimi mesi. Anche in uno scenario avverso, il livello di rendimento relativamente elevato offre un paracadute interessante contro l’allargamento degli spread”.

Come posizionarsi: la duration breve è il punto ottimale

In questo contesto, la strategia vincente sembra essere quella di accorciare la scadenza dei portafogli. “A nostro avviso, le strategie high-yield con una duration breve offrono un profilo rischio-rendimento favorevole”, spiega Renault. “Oltre al carry, il rendimento delle obbligazioni a breve termine fornisce un maggiore buffer contro inaspettati allargamenti degli spread”.

Questa approccio, tuttavia, richiede una gestione attenta e competente. “Dato il contesto creditizio misto, una selezione del credito prudente rimane fondamentale”, avverte Renault. “Al fine di condurre un’analisi creditizia approfondita, i gestori dovrebbero disporre di un’adeguata capacità di ricerca, ovvero un team sufficientemente ampio. Anche l’esperienza su diversi cicli creditizi e una gestione del rischio prudente possono essere fattori essenziali di successo”.

In conclusione, il mercato High Yield europeo naviga in acque positive, trainato dal carry e da rendimenti interessanti. La sfida per gli investitori sarà selezionare con oculatezza, privilegiando emittienti di qualità e strategie a breve scadenza, per cogliere le opportunità senza farsi trovare impreparati da un eventuale cambio di scenario.