La più recente rilevazione del CFA Italy Radiocor Financial Business Survey, promossa dalla CFA Society Italy conferma un quadro di generale stabilità per le principali economie mondiali. Rispetto al mese precedente, tuttavia, emerge un lieve aumento tra gli analisti che giudicano negativamente il contesto macroeconomico complessivo, segnale di una prudenza crescente nel valutare l’evoluzione dei mercati.
Per l’Italia, nel dettaglio, le aspettative sui prossimi sei mesi si mantengono sostanzialmente invariate e su livelli ancora negativi. Solo il 5,9% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni economiche (-0,8 punti rispetto al mese scorso), mentre la maggioranza, pari al 58,8%, stima uno scenario stabile (+5,5 punti). In calo la quota di chi si attende un peggioramento, oggi al 35,3% (-4,7 punti). La differenza tra ottimisti e pessimisti si attesta dunque a -29,4, valore che rappresenta il CFA Italy Sentiment Index per ottobre 2025, in miglioramento di quasi 4 punti rispetto alla precedente rilevazione.
Le aspettative per l’Eurozona restano complessivamente allineate a quelle sull’Italia, mentre il sentiment verso l’economia statunitense mostra segnali di recupero, pur mantenendosi ancora in territorio negativo.
Sul fronte dei prezzi, gli operatori si attendono un proseguimento del rallentamento inflazionistico in Italia e in Europa. Negli Stati Uniti, al contrario, circa il 70% degli intervistati prevede una ripresa delle spinte inflazionistiche nei prossimi mesi.
Permane ampio il consenso degli operatori sul taglio dei tassi di interesse, nei prossimi sei mesi, da parte della Fed: nonostante un’inflazione attesa ancora elevata, i tassi reali (al netto dell’inflazione) lasciano spazio a un possibile allentamento monetario da parte della banca centrale americana. In Europa prevale un atteggiamento più prudente: la maggioranza degli analisti, pur stimando una lieve riduzione dei tassi a breve, prevede che i rendimenti rimarranno sostanzialmente invariati, anche alla luce della politica accomodante adottata dalla BCE negli ultimi mesi.
Sugli indici azionari, gli operatori mantengono una visione cauta dopo i recenti massimi registrati dai listini, ma l’approccio appare meno negativo rispetto al passato.
Le aspettative sui cambi rimangono pressoché immutate: il dollaro è visto in ulteriore indebolimento, mentre lo yen dovrebbe proseguire la propria fase di rafforzamento nei confronti dell’euro.
Sul petrolio, gli analisti ora si attendono un prezzo sostanzialmente invariato rispetto agli attuali livelli, dopo aver previsto nei mesi scorsi una discesa del prezzo della materia prima.