Asset allocation: una nuova era per gli investitori attivi in Giapppone

A cura di Hisashi Arakawa, Head of Japan Equities di Aberdeen Investments

La spinta alla riforma del mercato dei capitali da parte della Borsa di Tokyo rappresenta un importante fattore di cambiamento. Le aziende sono infatti impegnate a incrementare i rendimenti attraverso una revisione dell’allocazione del capitale, della governance e del coinvolgimento degli azionisti.

Il problema è chiaro: circa la metà dei titoli che compongono il TOPIX sono scambiati al di sotto del loro valore contabile. Molte soffrono di strutture inefficienti, liquidità in eccesso e controllate con performance insufficienti. Il Giappone ha da tempo il più basso ritorno sul capitale tra i principali mercati – non a causa di governance inadeguata, ma per una diffusa allocazione inefficiente del capitale.

Dal 2014 tuttavia i codici di corporate governance sono migliorati. Ora, con l’avvicinarsi della scadenza del 2025 fissata dalla Borsa di Tokyo per i delisting nel 2025, le aziende stanno reagendo con dividendi straordinari, riacquisti di azioni proprie e un rinnovato focus sulla produttività e sulla crescita sostenibile.

Un’allocazione disciplinata del capitale è fondamentale. Fusioni e acquisizioni che distruggono valore, accumulo eccessivo di liquidità ed espansioni avventate erodono i rendimenti. Al contrario, restituire liquidità agli azionisti impone disciplina, allinea il management agli interessi degli investitori e supporta la capitalizzazione a lungo termine. Preferiamo la distribuzione di dividendi rispetto ai buyback per la loro stabilità e affidabilità.

Come funziona nella pratica? 

JX Advanced Metals è un esempio concreto delle opportunità emergenti dal programma di riforme giapponesi. Nel marzo 2025, la società è stata quotata alla Borsa di Tokyo con un rapporto prezzo/utili interessante alla luce delle sue prospettive di crescita. La capogruppo Eneos ha quotato la controllata per concentrarsi maggiormente sul ritorno sul capitale investito e sui ritorni per gli azionisti. I proventi dell’IPO saranno utilizzati per finanziare crescita e distribuzioni di capitale.

JX Advanced Metals gestisce un processo produttivo integrato per metalli ad alta purezza utilizzati nella produzione avanzata di chip. Detiene una quota del 60% del mercato globale degli sputtering target, componenti chiave nella produzione di semiconduttori per applicazioni IA. La società è leader anche in materiali di nicchia come leghe e substrati, con una domanda in forte crescita per applicazioni nei server AI.

L’IPO ha segnato una svolta strategica, dal settore energetico e della fusione dei metalli verso una crescita orientata alla tecnologia. Nonostante la visibilità limitata all’interno di Eneos, la società è stata ben accolta dagli investitori tecnologici. Prevede di investire 150 miliardi di yen nel suo primo nuovo impianto in 40 anni, con l’obiettivo di raddoppiare i profitti nel segmento dei materiali per chip entro il 2040.

Questo è un esempio emblematico di come le riforme possano sbloccare valore: un’azienda di livello mondiale, ora quotata, con un chiaro percorso di crescita e una strategia di capitale disciplinata.

Le società di gestione hanno un ruolo cruciale nella trasformazione delle aziende giapponesi. Il dialogo con il management delle aziende permette di promuovere una maggiore disciplina nell’uso del capitale e politiche più favorevoli agli azionisti. In questo contesto abbiamo avviato un confronto con Asahi Group e Keyence.

Brindiamo ai buyback

Con Asahi Group, produttore di bevande, il dialogo verte soprattutto sull’allocazione del capitale. Lo scorso anno il gruppo ha aumentato il payout ratio dal 35% al 40%, anticipando una decisione prevista per fine 2025 grazie ai progressi nel deleveraging. Sta inoltre incrementando il riacquisto di azioni proprie, e quest’anno il payout ratio complessivo dovrebbe superare l’80%.

Accogliamo con favore la flessibilità del management nell’adeguare l’allocazione del capitale in funzione dell’evoluzione del business, dei piani di investimento, della solidità del bilancio e dei flussi di cassa – un aspetto particolarmente rilevante per un’azienda con un profilo altamente redditizio.

Potere al voto 

Keyence, leader nelle soluzioni di automazione, resta un’azienda di alta qualità con elevati margini di mercato e un solido flusso di cassa libero. Tuttavia, riteniamo che ci sia spazio per una più efficiente allocazione del capitale, in particolare per quanto riguarda i ritorni per gli azionisti.

In occasione dell’assemblea generale annuale di giugno, il Presidente Nakata è stato rieletto con il 77% dei voti, in calo rispetto all’83% dell’anno precedente. A fine marzo, la società deteneva 2.700 miliardi di yen in liquidità ed equivalenti – circa il 20% della capitalizzazione di mercato e l’86% del patrimonio netto – pur mantenendo un modesto payout ratio del dividendo pari appena al 22%.

Abbiamo espresso le nostre perplessità tramite voto per delega e continuiamo a dialogare con la società per promuovere una politica di capitale più evoluta. Un segnale positivo è arrivato a ottobre, quando Keyence ha annunciato un aumento del dividendo da 350 a 550 yen per l’esercizio che si chiuderà a marzo 2026: un passo nella giusta direzione.