La crescita economica e il mercato azionario sono strettamente legati alla demografia, secondo quanto emerge dal recente studio The Wealth of Working Nations. “La crescita media annua del Pil reale è: 1,5% + incremento della popolazione in età da lavoro”, spiega Laurent Cyrus, economist e macro-strategist di Ofi Invest AM. “Dove 1,5% è una buona approssimazione dell’incremento medio della produttività di ogni lavoratore in quei sistemi economici già sulla frontiera tecnologica”.
Secondo Cyrus, la popolazione in età da lavoro non influenza solo l’economia reale, ma anche i mercati azionari: “Nel lungo termine, i dividendi riflettono lo stato di salute di un’economia, almeno in quelle nazioni in cui le aziende sono largamente responsabili dei loro utili. Se la crescita è determinata dalla demografia, allora sussiste una relazione diretta tra variazioni della popolazione in età da lavoro e rendimenti azionari”.
I dati più recenti indicano che, alla fine del 2024, quasi tre quarti dei ricavi delle società dello Stoxx 600 sono stati generati in economie avanzate, principalmente europee, con il Vecchio Continente che da solo ne ha generati quasi la metà. Seguono il Nord America al 21% e l’Asia all’11%.
Analizzando l’andamento demografico, Cyrus osserva che “facendo una media ponderata tra il calo demografico e il peso delle aree geografiche nello Stoxx 600, si ottiene che la contrazione generale della popolazione in età da lavoro entro il 2050 sarà dello 0,9% annuo. Ciò significa che, nel lungo periodo, è lecito aspettarsi un calo dei rendimenti da questo indice”.
L’idea di spostare l’esposizione dell’indice verso economie emergenti più giovani non risolve il problema: “La forte propensione a emigrare verso nazioni con un’economia più fiorente rischia di erodere la popolazione in età da lavoro degli EM anche più velocemente di quella dei DM”, avverte Cyrus.
In risposta a queste sfide, Ofi Invest AM ha sviluppato un approccio di investimento strutturato su tre pilastri:
1. Consumi e stili di vita: puntare su attività che supportano i senior nella vita quotidiana, nel tempo libero e nella mobilità.
2. Sanità e benessere: investire in tutta la filiera sanitaria, dai dispositivi per la gestione di patologie croniche a soluzioni avanzate per migliorare longevità e qualità della vita.
3. Produttività e automazione: affrontare la carenza di forza lavoro tramite tecnologie che conservano e aumentano la produttività della popolazione attiva.
“Questa ripartizione tematica è uno strumento per ponderare settori o sottotemi in base alle opportunità di valutazione e al panorama generale del mercato”, conclude Cyrus, sottolineando l’importanza di adattare gli investimenti ai trend demografici globali.