Investimenti: occhi puntati sul settore farmaceutico dopo l’accordo Pfizer-Trump

Wall Street ha chiuso la seduta di ieri con un nuovi record, mentre il settore sanitario ha registrato un calo dopo il rialzo del 3% messo a segno mercoledì, sulla scia dell’accordo raggiunto tra Pfizer e il presidente Trump.

Secondo Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, “il rally del comparto farmaceutico ha sostenuto anche i giganti svizzeri, ma gli investitori vorranno probabilmente attendere ulteriori sviluppi sui negoziati riguardanti i prezzi dei farmaci”.

L’intesa con Pfizer prevede che l’azienda statunitense riduca i prezzi dei farmaci da prescrizione nel programma Medicaid ai livelli applicati negli altri Paesi sviluppati. Inoltre, la società offrirà negli Stati Uniti una politica di “most favored nation” (MFN) per tutti i nuovi farmaci, impegnandosi parallelamente a investire 70 miliardi di dollari in produzione e ricerca sul territorio americano. In cambio, Pfizer otterrà una moratoria di tre anni sui dazi previsti per i farmaci importati.

“Pur senza prendere posizioni su singole aziende, abbiamo sottolineato che una maggiore chiarezza in materia di prezzi e dazi sui farmaci potrebbe sostenere la performance del settore sanitario, che negli ultimi sei mesi ha sottoperformato a causa dell’incertezza normativa”, ha osservato Haefele.

Nonostante restino incognite sui dettagli relativi ai dazi, l’accordo con Pfizer viene giudicato meno penalizzante del previsto. “Una politica MFN ampiamente applicata potrebbe ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti e incidere sugli utili dell’industria, ma il patto raggiunto si è rivelato migliore delle attese, poiché i prezzi Medicaid sono già vicini a quelli internazionali per la maggior parte dei farmaci”, ha spiegato Haefele.

Secondo il CIO di UBS, i dazi farmaceutici avranno un impatto limitato sui grandi gruppi del settore, anche perché molti di essi hanno già aumentato gli investimenti negli Stati Uniti, con impegni di lungo termine per oltre 200 miliardi di dollari.

Guardando al futuro, Ubs GWM ribadisce la centralità del tema della longevità come motore di crescita strutturale. “L’invecchiamento della popolazione mondiale e l’innovazione rapida nella ricerca medica offrono prospettive di crescita superiori alla media per le aziende esposte a questo trend demografico”, ha affermato Haefele, sottolineando in particolare le potenzialità delle terapie GLP-1, dell’oncologia e dei dispositivi medici.

In conclusione, “riteniamo che i trend strutturali legati alla longevità continueranno a generare rendimenti interessanti negli anni a venire. Con il calo del rischio politico, manteniamo una valutazione Attractive sul settore sanitario all’interno delle azioni statunitensi”, ha dichiarato Haefele.