Attualmente chi acquista criptovalute su Robinhood non ha a disposizione la funzione prelievo, ad esempio per conservarle in un wallet di proprietà.
Questa è una caratteristica comune anche ad altre piattaforme che consentono la compravendita di criptovalute, come ad esempio PayPal o Revolut.
Di fatto significa che su Robinhood l’unica cosa che si può fare con le criptovalute acquistate è venderle. In altri termini l’app si usa soprattutto per fare trading in valuta fiat, o per investire sulle criptovalute con l’unico intento di venderle in futuro in valuta fiat.
Ciò però potrebbe cambiare.
Lo ha rivelato il CEO di Robinhood, Vlad Tenev, su Twitter, confermando che la società sta lavorando per introdurre i depositi ed i prelievi di criptovalute.
We’re working on deposits and withdrawals! Not just for DOGE, but for all coins on Robinhood Crypto. https://t.co/tphywDbRvc
— VLAD (@vladtenev) April 27, 2021
Robinhood pronta ad abilitare il prelievo e il deposito di crypto
La questione è stata sollevata da Mark Cuban a proposito di Dogecoin. Cuban infatti sostiene che DOGE è l’unica criptovaluta che le persone usano effettivamente per le transazioni, e che il maggior freno alla sua crescita sarebbe proprio l’impossibilità di spendere i Dogecoin acquistati su Robinhood.
Tenev ha risposto alla questione sollevata da Cuban affermando di fatto che la società intende abilitare i prelievi non soltanto in DOGE, ma anche nelle altre criptovalute tradabili su Robinhood.
A dire il vero è lecito avere qualche dubbio sulla correttezza delle dichiarazioni di Cuban, anche perchè in realtà il volume delle transazioni in Dogecoin ad oggi risulta ancora molto basso. Ne vengono registrate un po’ di più di 30.000 al giorno, ovvero circa una ogni due secondi e mezzo, mentre invece ad esempio Bitcoin ne fa registrare quasi dieci volte tanto. Persino Litecoin supera Dogecoin di almeno tre volte, da questo punto di vista.
Tuttavia la questione sollevata da Cuban è corretta, perché il fatto di non poter prelevare i token da Robinhood genera almeno due conseguenze spiacevoli.
La prima è che, in questo modo, l’unico utilizzo delle criptovalute su Robinhood è di fatto al speculazione pura.
La seconda è che, in caso di problemi a Robinhood, gli utenti potrebbero perdere il controllo, o addirittura il possesso, dei loro token, mentre ad esempio conservandoli in modo sicuro su un wallet di proprietà avrebbero la certezza di non poterli perdere.
La promessa di Tenev rivela comunque che la società è disposta a risolvere questo problema, e indica che forse in futuro anche altre piattaforme simili, come ad esempio PayPal, potrebbero optare per una soluzione simile.
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