Robotaxi: sfide e opportunità per gli investitori

Nel 2026 le strade delle città europee potrebbero cambiare volto. Uber ha annunciato il lancio dei robotaxi a Monaco in partnership con la start-up cinese Momenta, mentre il suo principale concorrente, Lyft, si prepara a entrare nel mercato con il supporto di Baidu, gigante tecnologico di Pechino. Per la prima volta, l’Europa diventa il teatro di una sfida su larga scala per la mobilità autonoma.

Uber scommette su Momenta, i cui algoritmi hanno già dimostrato efficacia sulle strade cinesi. Lyft invece punta su Apollo Go, la piattaforma di Baidu che ha completato milioni di viaggi a Pechino e Shanghai. In sostanza, il Vecchio Continente si trova ad adottare una tecnologia testata in scenari urbani complessi come le megalopoli asiatiche.

Per Uber si tratta di un’occasione per rafforzarsi in un mercato in cui i taxi tradizionali mantengono ancora una quota significativa, mentre Lyft vede l’opportunità di rilanciare il proprio modello di business e sfidare direttamente il rivale. Le città, dal canto loro, potrebbero beneficiare di un calo del traffico e delle emissioni, a patto che i regolatori europei siano pronti a sostenere questa transizione.

Secondo Francesco Bergamini, Head of Representative Office di Freedom24 (società internazionale di broker online) in Italia, “se i progetti pilota di Uber e Lyft avranno successo, non avremo solo taxi senza conducente, ma un modello di mobilità urbana completamente nuovo. Per gli investitori, si tratta di un’opportunità ad alto rischio e alto potenziale. Investire in Uber significa scommettere sulla leadership globale, mentre investire in Lyft significa scommettere sulla capacità di raggiungere e superare il proprio concorrente attraverso una crescita aggressiva. Il 2026 potrebbe essere l’anno in cui i robotaxi smetteranno di essere una fantasia futuristica per diventare una realtà sulle strade europee”.

Un mercato destinato a esplodere

Il progetto pilota di Uber a Monaco non è un episodio isolato, ma parte di una tendenza più ampia: la nascita di un vero mercato europeo dei robotaxi. Ad oggi vale circa 100 milioni di dollari, ma entro il 2032 potrebbe raggiungere i 20,4 miliardi con un tasso medio annuo di crescita del 95%. Una dinamica spinta dalla riduzione dei costi operativi del ride-sharing e dall’avanzamento delle tecnologie autonome.

Il contesto normativo europeo gioca a favore: il Green Deal e la Strategia per la mobilità intelligente dell’UE incoraggiano modelli di trasporto sostenibili e innovativi. Germania e Francia guidano la sperimentazione, mentre i grandi costruttori come BMW, Volkswagen e Renault investono in soluzioni proprietarie o in partnership.

Per Uber, Monaco rappresenta una mossa strategica per guadagnare un vantaggio competitivo in un’area ad alta domanda di nuove soluzioni di trasporto. Anche una quota del 10-15% del mercato potrebbe rivelarsi cruciale per la futura valutazione dell’azienda.

L’impatto sui titoli in Borsa

Sul fronte finanziario, Uber viaggia vicino ai massimi annuali. A Wall Street il prezzo target medio è di 108,20 dollari, con un potenziale rialzo del 15-16%. Il successo dei robotaxi potrebbe fare da catalizzatore, soprattutto se i test in Germania e Regno Unito procederanno senza intoppi.

La competizione con Lyft in Europa ha tutte le caratteristiche di una “corsa agli armamenti”, che spingerà entrambe le società a innovare e investire pesantemente. Ma i rischi restano alti: dalle regolamentazioni europee ai costi infrastrutturali.

Uber resta leader globale, con una crescita di vendite robusta e multipli considerati moderati per il settore, anche se la redditività di breve periodo è in calo e l’EPS negativo pesa sulle valutazioni. Lyft, invece, appare una scommessa più speculativa: dimensioni ridotte e alta volatilità la rendono più rischiosa, ma le previsioni di crescita degli utili potrebbero attirare chi cerca un potenziale rendimento superiore.