Asset allocation, azionario svizzero tra sfide e opportunità. La view di Gam

Dopo un primo semestre brillante per diverse società svizzere, la seconda parte dell’anno ha mostrato un cambio di passo. Le quotazioni, che avevano beneficiato di risultati solidi per gruppi come Accelleron, Bachem e Medacta, da metà luglio hanno ricominciato a scendere. A pesare sul sentiment degli investitori è stato anche l’annuncio dei dazi del 39% sulle esportazioni svizzere verso gli Stati Uniti. Una misura dal forte impatto emotivo, ma che secondo Thomas Funk, gestore del GAM Swiss Small & Mid Cap Equity di GAM, «non dovrebbe avere conseguenze significative sui risultati finanziari delle società».

Le migliori performance: Accelleron e Sensirion brillano

Tra i titoli che hanno sorpreso positivamente, spicca Accelleron. La domanda di turbocompressori continua a crescere in tutti i segmenti dell’azienda, sostenendo una performance particolarmente forte sul mercato.

Buoni risultati anche per Sensirion, società con sede a Stäfa che investe oltre il 20% del fatturato in ricerca e sviluppo. Questa strategia ha permesso al gruppo di primeggiare nei sensori di umidità, conquistando più del 50% del mercato globale, e di affermarsi in nuovi segmenti, come i sensori per la CO₂. Nuove normative negli Stati Uniti relative ai refrigeranti hanno favorito l’adozione di una recente innovazione dell’azienda, incrementando le vendite dall’autunno scorso.

Nonostante ciò, l’annuncio di una pipeline di innovazioni senza l’arrivo di prodotti di grande impatto nell’immediato ha portato a una brusca correzione del titolo. «Prevediamo che l’azienda raggiungerà una crescita a doppia cifra nel medio termine», osserva Funk.

 U-blox e l’Opa di Advent

Diverso il percorso di U-blox**, che come Sensirion ha sofferto lo smaltimento delle scorte accumulate nel post-pandemia. Quest’anno però le vendite sono tornate a crescere sensibilmente. L’interesse di Advent, che ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto, ha spinto le azioni in rialzo del 24%. Secondo Funk, «il prezzo non riflette il valore intrinseco dell’azienda, ma questo sviluppo evidenzia le dinamiche particolari del mercato». Nel breve periodo, infatti, la domanda e l’offerta dominano le valutazioni, mentre un cambio di proprietà segue logiche differenti.

Le insidie del franco svizzero: il caso Straumann

Il Franco forte continua a pesare in modo trasversale sulle aziende elvetiche. Il caso più emblematico è quello di Straumann, che negli ultimi tre anni ha faticato a far crescere le vendite in franchi svizzeri nonostante un importante successo commerciale in Cina.

Quando Pechino ha introdotto il sistema di gara VBP per gli impianti dentali, si temeva un duro colpo per Straumann. È successo l’opposto: la riduzione significativa dei prezzi ha permesso all’azienda di conquistare quote di mercato e aumentare fortemente i volumi. Tuttavia, il rovescio della medaglia è stato pesante. La produzione, concentrata in Svizzera, ha dovuto espandersi rapidamente fino a raggiungere livelli di utilizzo capacitivo tali da generare inefficienze e un elevato turnover del personale. Al tempo stesso, la svalutazione del renminbi del 17% rispetto al franco ha ridotto i ricavi convertiti in valuta svizzera, comprimendo ulteriormente i margini.

La situazione sta ora cambiando grazie all’entrata in funzione del primo impianto produttivo in Cina. «La produzione locale dovrebbe garantire il mercato cinese e aprire la strada a margini più elevati», afferma Funk. Nel breve termine l’azienda ha sacrificato parte della redditività, ma nel lungo periodo potrebbe beneficiare di una struttura dei costi più equilibrata e di una rete produttiva globale più efficiente.

Segnali di ripresa per il settore dei semiconduttori

Sul fronte tecnologico, diversi indicatori suggeriscono che una nuova fase espansiva per la domanda di chip potrebbe essere imminente. Le trimestrali di Oracle mostrano una forte richiesta di applicazioni di intelligenza artificiale da parte della clientela tradizionale nei database. La dinamica degli ordini anticipa una possibile accelerazione degli investimenti, già visibile nel mercato delle memorie, dove SK Hynix ha registrato un significativo rialzo in Borsa.

In Svizzera, al contrario, il sentiment tra i fornitori di semiconduttori ha toccato un punto critico a settembre, con l’incertezza a breve termine che ha pesato pesantemente sui titoli. Resta un’incognita l’effetto dei dazi statunitensi sulle decisioni future di investimento. Eppure, se la domanda globale di chip dovesse ripartire, l’aumento della capacità produttiva sarebbe inevitabile. «Questo dovrebbe tradursi in nuovi ordini anche per i fornitori svizzeri», commenta Funk.

Una strategia basata sulla resilienza aziendale

La volatilità resta elevata e le rotazioni di mercato sono sempre più rapide. Per questo, secondo Funk, la chiave è evitare reazioni impulsive alle oscillazioni di breve periodo. «Manteniamo una strategia di investimento a lungo termine focalizzata su società gestite in modo eccellente, capaci di adattarsi alle condizioni in evoluzione». Le aziende che sanno reinventarsi, conclude, «emergono spesso più forti dalle fasi di mercato difficili e registrano una crescita accelerata dei profitti quando le condizioni migliorano».