Secondo Saira Malik, Head of Equities and Fixed Income & Chief Investment Officer di Nuveen, la stagione degli utili statunitensi si muove in un contesto di “correnti macroeconomiche contrastanti”, dove la solidità del settore tecnologico bilancia la debolezza dei comparti più difensivi.
Malik spiega che “le stime del consenso prevedono una crescita degli utili per azione (EPS) dell’8,1% su base annua, alimentata in gran parte dai Magnifici Sette del settore tech”. Tuttavia, aggiunge, “il settore sanitario e altri titoli difensivi rimangono più indietro”. Nonostante le valutazioni elevate, gli analisti non hanno rivisto in modo significativo le previsioni, segnale – secondo Malik – di “una moderata fiducia nel fatto che la forza del settore tecnologico possa compensare la debolezza degli altri settori”.
Rimane però un nodo cruciale: l’inflazione. “I prezzi nel settore dei servizi si sono dimostrati persistentemente elevati e i nuovi dazi potrebbero aggiungere dall’1% al 2% all’inflazione, riducendo al contempo la crescita del PIL”, sottolinea Malik.
Il peso dello shutdown e l’attesa per la Fed
Negli Stati Uniti, il prolungarsi dello shutdown federale complica ulteriormente il quadro. “Il blocco ha creato una sorta di vuoto nei dati economici, impedendo la pubblicazione di statistiche su occupazione e inflazione”, osserva Malik. Questa mancanza di informazioni rende più difficile per la Fed definire la propria strategia di allentamento.
“Le preoccupazioni legate al fatto che i lavoratori federali in congedo temporaneo forzato potrebbero non ricevere la retribuzione arretrata hanno portato ad avvertimenti su come una sospensione prolungata potrebbe indebolire la fiducia dei consumatori”, avverte la manager. Le stime indicano che ogni settimana di shutdown “potrebbe costare all’economia statunitense diversi miliardi di dollari in termini di produzione”.
Guardando alla politica monetaria, Malik sottolinea che “la Fed entra nel periodo di blackout prima della riunione del 29 ottobre con dati in arrivo limitati, ma ci aspettiamo comunque fino a tre tagli dei tassi nei prossimi 12 mesi, a condizione che la stabilità dell’occupazione venga mantenuta”.
Utili in crescita, ma il contesto resta sfidante
Se le previsioni si confermeranno, il terzo trimestre del 2025 sarà il nono consecutivo di crescita positiva degli utili. “In controtendenza rispetto alla norma, le stime trimestrali sugli utili sono state riviste al rialzo per la prima volta dalla fine del 2021”, spiega Malik, sottolineando come ciò “suggerisca una maggiore fiducia nelle aziende, nonostante le incertezze geopolitiche e politiche”.
La crescita dei ricavi del +6,3% e dei margini di profitto netto del +12,7% delinea un quadro incoraggiante. Tuttavia, Malik avverte che “l’attuale mix di ottimismo e cautela” è evidente: “A inizio ottobre, 56 società hanno rilasciato guidance sugli utili positiva, ma altrettante hanno fornito guidance negativa”.
Il settore dell’Information Technology continua a guidare l’S&P 500, con utili attesi in aumento del +20,8%, “a riflettere la continua solidità di software, semiconduttori e infrastrutture legate all’intelligenza artificiale”. Anche Utility (+16,0%) e Materiali (+13,7%) mostrano “un solido slancio rispetto al trimestre precedente”, grazie alla domanda di energia e infrastrutture.
Al contrario, i comparti Energia (-4,7%) e Beni di prima necessità (-3,0%) risultano in difficoltà, penalizzati rispettivamente “dal calo dei prezzi delle materie prime e dalla domanda contenuta”.
Tra deregulation, AI e costi energetici
Malik individua anche alcuni fattori che potrebbero influenzare le prospettive per il quarto trimestre e oltre. “La deregulation ampliata sotto l’amministrazione Trump potrebbe continuare a ridurre i costi di compliance, in particolare nel settore finanziario, stimolando al contempo le attività di M&A”, spiega.
Sul fronte tecnologico, invece, “sebbene le spese in conto capitale legate all’intelligenza artificiale continuino a crescere rapidamente, alcuni investitori cercano evidenze dei reali benefici di produttività e di un ritorno positivo sugli investimenti”, il che “potrebbe moderare il boom dei titoli tecnologici”.
Un’ulteriore criticità è rappresentata “dall’aumento dei costi dell’elettricità legato all’espansione dell’AI e dei data center”, che potrebbe “comprimere sia i margini aziendali sia i budget delle famiglie”.
Visione cautamente ottimistica
Nel complesso, Malik conclude che “sebbene il rapporto prezzo/utili prospettico dell’S&P 500 pari a 22,9x resti ben al di sopra dei valori storici, la crescita costante degli utili e il miglioramento del contesto macroeconomico supportano una visione cautamente ottimistica sulle azioni statunitensi in vista della fine del 2025”.
Tuttavia, avverte, “le prospettive divergenti tra e all’interno dei settori richiederanno un’attenzione particolare alla selettività negli investimenti”.