Le autorità spagnole hanno ricostruito un grave caso di rapimento per criptovalute che ha portato all’omicidio di un uomo nel sud del Paese, con sviluppi anche in Danimarca.
Il sequestro in Andalusia e il movente legato alle crypto
Secondo la polizia spagnola, cinque persone sono state arrestate in relazione al rapimento e all’uccisione di un uomo preso di mira per i suoi asset in criptovalute. Il caso è stato reso noto il 10 dicembre 2025.
La vittima e la sua compagna furono aggrediti nell’aprile scorso nel sud della Spagna. L’uomo venne colpito da un colpo d’arma da fuoco a una gamba mentre tentava di fuggire, prima che entrambi fossero costretti a entrare in un’abitazione.
All’interno dell’immobile, i due furono trattenuti per diverse ore mentre gli assalitori cercavano di violare i loro wallet crypto. La donna fu rilasciata intorno a mezzanotte e riuscì a denunciare il rapimento alle forze dell’ordine.
Il ritrovamento del corpo e le prove raccolte
Successivamente, gli agenti rinvennero il corpo del partner in una zona boschiva a Mijas, nella provincia di Malaga. Il decesso è stato collegato direttamente al sequestro e al tentativo di estorcere le chiavi di accesso ai portafogli digitali.
Nel corso delle indagini, le perquisizioni effettuate in abitazioni a Madrid e Malaga hanno portato al sequestro di pistole, indumenti macchiati di sangue e altri elementi ritenuti collegati al crimine. Le autorità non hanno specificato quando siano avvenuti gli arresti.
L’episodio rappresenta un caso estremo in cui un rapimento per criptovalute sfocia in omicidio, evidenziando i rischi fisici legati al possesso di ingenti somme in asset digitali, oltre alle minacce puramente informatiche.
Collegamenti con la Danimarca e dimensione internazionale
Parallelamente, la magistratura danese ha formalizzato accuse contro quattro ulteriori sospetti in relazione al medesimo piano criminale. Due di questi erano già detenuti per reati simili, circostanza che suggerisce la presenza di una struttura organizzata con ramificazioni oltreconfine.
Le imputazioni in Danimarca indicano un coordinamento tra gruppi attivi in più Paesi europei. Inoltre, la combinazione di arresti in Spagna e procedimenti penali nel Nord Europa rafforza l’ipotesi di un’operazione a carattere internazionale.
Aumento dei sequestri legati a criptovalute
Secondo le forze di polizia e vari esperti di sicurezza, i sequestri finalizzati alla sottrazione di asset digitali sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni, parallelamente alla crescita del settore crypto a livello globale.
Nel corso del 2025, diversi episodi in Europa hanno messo in evidenza questo trend. Inoltre, l’evoluzione dei prezzi e la maggiore diffusione tra investitori retail e professionali hanno reso i possessori di monete digitali un bersaglio sempre più appetibile per la criminalità organizzata.
Casi recenti e dinamiche di violenza
A gennaio, in Francia, l’imprenditore del settore delle valute digitali David Balland e la sua compagna sono stati rapiti. Balland ha subito l’amputazione di un dito prima di essere rilasciato il giorno successivo, in un contesto fortemente legato all’estorsione di chiavi private.
A maggio, a Parigi, un altro gruppo di aggressori ha tentato di sequestrare la figlia e il nipote dell’amministratore delegato dell’exchange di criptovalute Paymium. In questo caso, l’operazione è stata sventata, ma l’episodio conferma il crescente interesse dei criminali per figure esposte del settore.
Implicazioni per la sicurezza degli investitori
Nel complesso, questi casi evidenziano come i detentori di grandi quantità di monete digitali non siano esposti solo a frodi online, ma anche a minacce fisiche tradizionali. Tuttavia, resta fondamentale rafforzare le misure di sicurezza personali e digitali, evitando di divulgare pubblicamente informazioni su patrimoni in criptovalute e adozionando soluzioni di custodia più sicure.
Detto ciò, le indagini in Spagna e Danimarca potrebbero rappresentare un precedente importante per il contrasto delle reti criminali specializzate in aggressioni legate ai portafogli digitali, contribuendo a definire nuove linee guida per la protezione degli utenti.
