Abbiamo lasciato otto giorni fa “l’euro di fronte a un bivio”, ma per fortuna era provvisto di una mappa e ha saputo reagire nel miglior dei modi. In effetti, anche se è ancora prematuro per esserne certi, il benchmark Euro Index (paniere di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina) si è appoggiato a una sottile area di supporto, costituita dalla candela settimanale di metà aprile, dal quale tende a rimbalzare.
La situazione rimane ancora tremendamente incerta, visto che l’indice testa tuttora una Fibonacci Fan, ma ci sono i presupposti per il proseguimento degli sforzi rialzisti pasquali; in quanto iniziati nell’immediata dopo Pasqua.
Nella parte superiore del grafico riporto l’indicatore Aroon di Tushar Chande calcolato a dieci giorni, “diffondiamo l’analisi tecnica”, che sembra condividere l’ipotesi rialzista.
Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti.
A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 52% dei casi (in calo rispetto al 64% di 8 giorni fa) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano un calo dell’euro nei confronti del Brasilian Real.
La scorsa settimana avevo scritto “lo scenario puramente tecnico è a rischio, ma non ancora compromesso”, mentre ora tende a migliorare. Attenzione nuovamente, anzi fondamentale, la tenuta confermata dell’area di supporto come sopra.
Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.
I movers e spunti sull’euro
L’Eur/Usd realizza una configurazione grafica che ricorda un testa e spalle rialzista rovesciato. L’Eur/Try tende a riportarsi sui massimi. L’Eur/Pln testa il supporto dinamico di 4.55/4. L’Eur/Nzd consolida, forse prima di un tentativo rialzista. L’Eur/Nok potrebbe rimbalzare oltre 10.10/5. L’Eur/Krw testa la resistenza statica di 1365/70. L’Eur/Jpy è sostenuto da un supporto dinamico a 131 circa. L’Eur/Huf rimbalza dal supporto dinamico di 357 circa. Anche l’Eur/Hkd tende a realizzare un testa e spalle rialzista, come l’Eur/Usd. L’Eur/Gbp tornerà positivo sopra 0.870/3. L’Eur/Czk sprofonda ulteriormente. L’Eur/Cny cerca di rimbalzare da un doppio minimo ascendente. L’Eur/Cad è ancora debole e sui minimi.
L’euro mostra qualche tentativo di rimbalzo e alcune situazioni potenzialmente interessanti.
Alcune idee sul dollaro Usa
L’Usd/Brl cerca di rimbalzare dal supporto statico a 5.20. L’Usd/Cad non ne vuole sapere e si dirige verso l’importante supporto di 1.20/19. L’Usd/Try cerca di rafforzarsi dopo qualche minimo ascendente. L’Usd/Nok potrebbe rimbalzare sopra 8.35/7. L’Usd/Mxn sembra realizzare un testa e spalle ribassista con neckline a 19.80 circa. L’Usd/Gbp verso il minimo dell’anno e livello psicologico di 0.7000 circa. L’Usd/Dkk potrebbe accelerare la discesa sotto 6.10. L’Usd/Chf interessa il supporto statico di 0.90 circa. L’Usd/Jpy vedi sotto.
La situazione del biglietto verde è impegnativa.
Trade opportunity
Oggi vi propongo un’analisi dell’Usd/Jpy. Il biglietto verde nei confronti dello yen nipponico è molto interessante, in quanto ha messo a segno un primo trimestre interamente dedicato al recupero, ma la realizzazione del massimo relativo di 110.97 ha preceduto una correzione tecnica.
In primis, la discesa è stata interrotta da una Gann line ascendente che ha favorito un parziale rimbalzo del dollaro che, tuttavia, ha dovuto fare i conti con un’altra linea di Gann che si è dimostrata molto valida; vedi il multiplo test di quest’ultima.
Ora la divisa Usa è in trappola, esattamente tra il supporto e la resistenza sopra citati. A peggiorare potenzialmente la situazione ci pensa il doppio massimo discendente che si è creato dal primo aprile in poi; e non è un pesce… Il dollaro proviene da una fase discendente lunga qualche anno, mentre ora appare debole dopo un rialzo di tre mesi.
Lo scenario puramente tecnico è ancora moderatamente rialzista, ma tende a peggiorare. Voglio trovarmi pronto per l’eventuale inizio di una fase di inversione ribassista di breve periodo.
Direi di proseguire in questo modo.
Short in caso di mancato superamento di 109.3/5 e sotto 108.20 con obiettivi rispettivi 108.5/2 e 106.60, poi 105.50 e 104.0/3.5.
Long, tuttavia, sopra 109.50 con obiettivi 110.6/7 e 111.80, poi 113.20 e 114.8/5.6.
A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat
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