Gambarino (Lemanik): “Sull’azionario d’obbligo essere selettivi in questa fase”

Dopo un novembre caratterizzato da venti contrari, i mercati azionari guardano ai prossimi mesi con un rinnovato, seppur cauto, ottimismo. “L’incertezza legata al picco dei dazi sembra ormai alle spalle e la solidità degli utili societari, unitamente all’attività continua di buyback azionario, dovrebbe continuare a offrire una base di supporto alla performance del mercato nei prossimi mesi. Consideriamo pertanto l’attuale contesto generalmente favorevole per i mercati azionari”, afferma Filippo Garbarino, gestore del fondo Lemanik Global Equity Opportunities di Lemanik.

Lo scorso mese, gli investitori hanno dovuto affrontare due grandi interrogativi: la sostenibilità degli ingenti investimenti in infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale e la traiettoria della politica monetaria della Fed. Oggi, lo scenario appare più definito.

Il quadro macro: decelerazione, non recessione

Il contesto macroeconomico statunitense mostra segnali di un rallentamento, particolarmente visibile nel mercato del lavoro. “Flussi migratori più contenuti riducono l’offerta di manodopera, mentre una serie di blocchi delle assunzioni da parte delle imprese mira a difendere i margini di profitto dalle pressioni sui costi legate ai dazi”, spiega Garbarino. Tuttavia, prosegue il gestore, “le condizioni attuali non indicano una recessione imminente”.

A sostenere l’economia rimangono una spesa al consumo solida, dati incoraggianti sulle carte di credito e, soprattutto, la fiducia delle imprese: i management non hanno rivisto al ribasso i piani di investimento. La Fed, nel suo percorso di allentamento monetario, potrebbe accelerare i tagli dei tassi se il quadro occupazionale mostrasse ulteriori segni di cedimento.

Permangono tuttavia aree di debolezza strutturale: il settore manifatturiero resta in contrazione e il mercato immobiliare continua a soffrire per i tassi ipotecari elevati e i problemi di accessibilità.

Le mosse di Gambarino

In questo scenario, il fondo Lemanik Global Equity Opportunities ha registrato a novembre una performance positiva dello 0,5%, sovraperformando il suo benchmark (l’indice Bloomberg Developed Markets in Euro, in calo dello 0,3%). Tra i titoli più virtuosi spiccano HCA, Hilton e Alphabet, mentre Microsoft, Nvidia e Amazon hanno pesato negativamente.

Il mese è stato anche caratterizzato da mosse selettive: nuovi ingressi in Stryker e AJ Gallagher, e la vendita della posizione in Waste Connections.

Un portafoglio costruito sulla qualità

La strategia del fondo si basa su un approccio bottom-up, focalizzato sulla qualità fondamentale delle singole aziende. “Il portafoglio sta attualmente trattando in linea con il mercato in termini valutativi. Tuttavia, le società in portafoglio sono più solide del mercato”, sottolinea Garbarino.

I dati confermano questa tesi: le aziende in portafoglio mostrano tassi di crescita dei ricavi e dell’EBITDA superiori alla media, insieme a metriche di redditività (margini, ROIC e ROE) più elevate. Inoltre, presentano un indebitamento inferiore e una qualità degli utili superiore. “Questa maggior solidità”, conclude Garbarino, “dovrebbe garantire il sorpasso del benchmark sotto una pluralità di scenari di mercato”.

L’asset allocation: evitare le aree di stress, puntare sulla ciclicità qualitativa

La composizione settoriale del portafoglio riflette una scelta precisa: sono del tutto assenti banche, hardware tecnologico, beni di consumo non discrezionali, farmaceutici, immobiliare, energetici e utilities. Il fondo è invece sovrappesato sui settori finanziario, industriale, chimico e beni di consumo discrezionali, mentre mantiene un sottopeso sul tecnologico.

“Questa asset allocation mira a cogliere le opportunità in settori ciclici ma caratterizzati da aziende con solidi fondamentali, evitando al contempo i segmenti più esposti a tensioni strutturali o a valutazioni eccessive. Una strategia di paziente selezione che, nelle attuali condizioni di mercato, punta a trasformare la qualità in performance”.