Ubs GWM: “L’IA resta il motore della crescita dei mercati”

Secondo Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, i fondamentali solidi del settore tecnologicogiustificano un aumento della spesa in conto capitale dedicata all’intelligenza artificiale”. Nel suo ultimo report, Haefele sottolinea che nonostante le recenti correzioni di mercato, “la domanda di potenza di calcolo legata alle applicazioni AI continua a superare le aspettative”, sostenuta dai nuovi mega-accordi tra giganti tecnologici come OpenAI, Amazon e Microsoft.

UBS GWM stima ora che gli investimenti globali in AI raggiungeranno i 423 miliardi di dollari nel 2025, in crescita rispetto alla precedente previsione di 375 miliardi, e arriveranno a 571 miliardi nel 2026. Entro il 2030, la spesa complessiva dovrebbe toccare 1,3 trilioni di dollari, con un tasso di crescita annuo composto del 25%. “Riteniamo che queste cifre siano realistiche, non eccessivamente ottimistiche”, afferma Haefele.

Il CIO di UBS GWM evidenzia che i principali colossi tech mantengono margini solidi e bilanci robusti, nonostante l’intensificazione degli investimenti in infrastrutture di calcolo. “Il rischio di sottoinvestire nel campo dell’intelligenza artificiale appare oggi più elevato di quello di eccedere”, sostiene. Negli ultimi cinque anni, l’intensità di capitale dei quattro maggiori gruppi tecnologici statunitensi è quasi raddoppiata, passando dal 10% al 20,8% dei ricavi, e potrebbe raggiungere il 27% entro il 2030.

Haefele osserva inoltre che la spesa in AI rimane “modesta rispetto al PIL globale”: anche al picco previsto, rappresenterebbe circa l’1%, una quota inferiore ai grandi cicli di investimento infrastrutturale del passato, come ferrovie o telecomunicazioni. “Come in quei casi storici, l’AI sta già generando guadagni di produttività misurabili”, aggiunge, citando sondaggi secondo cui gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale fanno risparmiare agli utenti circa un’ora di lavoro al giorno.

UBS GWM mantiene quindi una visione positiva sui titoli legati all’intelligenza artificiale. “Continuiamo a credere che le azioni AI guideranno i mercati azionari globali”, conclude Haefele, invitando gli investitori “sottoesposti al tema a considerare un’esposizione diversificata lungo l’intera catena del valore dell’intelligenza artificiale”.