Settembre ha visto i mercati finanziari reagire ai segnali accomodanti della Fed, che ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, come largamente previsto. Le altre principali banche centrali hanno invece mantenuto le politiche monetarie sostanzialmente invariate, creando un contesto di divergenza globale. L’economia statunitense ha mostrato segnali contrastanti: se da un lato la fiducia dei consumatori e alcuni indicatori del mercato del lavoro hanno evidenziato debolezza, dall’altro la spesa dei consumatori e gli indici PMI hanno confermato una certa resilienza.
In Europa, la crescita è rimasta moderata ma gradualmente in miglioramento, con differenze marcate a livello nazionale, mentre la Cina ha continuato a confrontarsi con pressioni deflazionistiche e una domanda interna debole. In risposta, le autorità cinesi hanno annunciato una nuova linea di credito per sostenere il target di crescita del Paese.
Philip Meier, responsabile debito EM e vice CIO di Gramercy, gestore delegato del GAM Local Emerging Bond strategy di GAM, commenta: “I mercati emergenti hanno beneficiato di una propensione al rischio resiliente e di un dollaro debole, con il debito sovrano e le azioni che hanno attratto flussi di capitale. Nonostante la volatilità globale, le obbligazioni locali e in valuta estera hanno registrato rendimenti solidi.”
Nel dettaglio, l’indice GBI-EM Global Diversified ha guadagnato l’1,40% nel mese, sostenuto dal carry e da un dollaro stabile, mentre l’indice EMBI Global Diversified ha segnato un +1,78%. Meier evidenzia come i titoli investment grade abbiano sovraperformato leggermente quelli high yield: “Il rendimento investment grade dell’1,86% ha superato i guadagni high yield dell’1,70% in un contesto più favorevole per i tassi statunitensi“,
A livello nazionale, i migliori risultati in valuta locale sono stati registrati dal Sudafrica (+6,0%) e dalla Colombia (+4,9%). In Sudafrica, la combinazione di dati economici solidi, tassi nominali e reali elevati e afflussi di capitali esteri ha sostenuto gli asset locali, mentre in Colombia il rafforzamento delle prospettive di mercato e la credibile gestione della politica monetaria hanno favorito gli investitori. Al contrario, Thailandia (-1,1%) e Indonesia (-0,2%) hanno mostrato performance più deboli a causa di tensioni politiche e sociali.
Guardando al futuro, Meier anticipa un rallentamento della crescita negli Stati Uniti e ulteriori opportunità nei mercati emergenti: “Con il rallentamento globale e la persistenza dell’incertezza, l’inflazione nei mercati emergenti dovrebbe continuare a diminuire, creando spazio per graduali riduzioni dei tassi da parte delle banche centrali. Questo rimane un contesto favorevole per i mercati obbligazionari locali. Sul fronte valutario, vediamo margini per un ulteriore indebolimento del dollaro, a sostegno delle valute emergenti con riserve robuste e rendimenti reali interessanti.”
Secondo Meier, l’elevata volatilità resterà una caratteristica chiave dei mercati: “Continuiamo a ritenere che la volatilità offra opportunità interessanti ai gestori attivi dei mercati emergenti per trarre vantaggio dalle distorsioni a breve termine.”
In un quadro globale complesso, la combinazione di politiche monetarie differenziate, dinamiche geopolitiche in evoluzione e condizioni interne dei mercati emergenti suggerisce quindi un ambiente ricco di sfide ma anche di opportunità, confermando l’interesse degli investitori per asset con fondamentali solidi e rendimento attrattivo.