Il giallo delle riserve crypto degli Stati Uniti

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Ieri, Reuters ha dato notizia che il Tesoro degli Stati Uniti avrebbe segnalato che le sue riserve di Bitcoin avrebbero raggiunto i 215.000 BTC grazie a nuovi sequestri. 

Oggi, però, l’articolo è stato rimosso. 

Cercando sul sito ufficiale del Dipartimento del Tesoro USA, treasury.gov, in effetti non si trova traccia di questa notizia. 

La fonte di Reuters era il report mensile “Federal Government Holdings of Digital Assets” pubblicato ieri direttamente dal Tesoro, ma di questo report non si trova traccia sui siti web ufficiali. 

Il fatto però che Reuters ne sia entrata in possesso, e che quel report comunque in teoria avrebbe dovuto essere pubblicato, fa sì che si tratti di una specie di giallo. 

Le riserve crypto degli Stati Uniti

Stando a quel report, il Tesoro USA ad oggi deterrebbe 215.000 BTC.

Invece, stando ad esempio a quanto rilevato da Bitcoin Treasuries, sarebbero 326.588 i Bitcoin detenuti dal governo USA. 

Quest’ultimo dato è confermato anche da Arkham Intelligence, che monitora specifici indirizzi pubblici i cui dati non sono contestabili (perché visibili e verificabili da tutti). 

In effetti su Arkham si vede anche che nel corso degli ultimi giorni sono stati movimentati alcuni BTC da quegli indirizzi, facendo presumere che in effetti il Tesoro sia riuscito a sequestrare altri Bitcoin rispetto a quelli che già aveva. 

Il dato di 215.000 BTC invece proprio non torna, perchè secondo i dati provenienti dagli indirizzi pubblici monitorati da Arkham nel 2022 i Bitcoin detenuti dal governo USA erano saliti a 218.000, per poi salire ulteriormente a 237.000 e scendere a 219.000 nel 2023. 

Nel 2024 erano poi saliti a 347.000 per poi scendere agli attuali 326.588.

Invece su Bitcoin Treasuries risultavano essere posseduti dal governo USA 215.000 BTC attorno alla metà del 2024, scesi poi poco sotto i 200.000 a fine anno, e saliti sopra i 325.000 il mese scorso.

Il mistero sulle riserve crypto degli Stati Uniti

Pertanto il dato riportato da Reuters, e preso dall’ipotetico report mensile “Federal Government Holdings of Digital Assets” sembra essere vecchio, e risalente all’anno scorso. 

In effetti la cifra di 215.000 BTC potrebbe proprio salire all’anno scorso, quindi se riferita a novembre o ottobre 2025 sembrerebbe essere errata. 

Va ricordato che negli USA è in corso lo shutdown del governo, quindi sembra piuttosto improbabile che il suo Dipartimento del Tesoro abbia potuto pubblicare ieri un report aggiornato. 

È possibile pertanto ipotizzare che o Reuters sia entrata in possesso di un report vecchio, scambiandolo per uno recente, o che sia circolata una versione recente ma non aggiornata del report perchè a causa dello shutdown non sono disponibili dati ufficiali aggiornati. 

Invece esistono dati ufficiosi aggiornati, ovvero quelli derivanti dalle analisi on-chain di Bitcoin Treasuries ed Arkham, che sono però iniziative private i cui dati non possono essere considerati corretti al 100%. 

La vera notizia

Quindi la notizia secondo la quale di recente le riserve di Bitcoin del Tesoro degli Stati Uniti avrebbero raggiunto i 215.000 BTC non sembra essere vera. 

Questa cifra infatti era molto probabilmente già stata raggiunta in passato, anche se non sembrano esserci conferme ufficiali che rendono la cosa certa al 100%.

Tuttavia è possibile lo stesso ipotizzare che molto probabilmente di recente il Dipartimento di Giustizia USA abbia sequestrato altri Bitcoin. 

Il problema è che non si sa bene né quanti, né quando. 

Se però i dati raccolti da Bitcoin Treasuries o Arkham fossero corretti, questi sequestri potrebbero essere avvenuti già a metà del 2024, mentre ad ottobre i BTC sequestrati potrebbero essere stati inviati ai wallet del Dipartimento del Tesoro. 

Va ricordato che quando la giustizia sequestra dei beni questi non necessariamente diventano subito di proprietà dello Stato. 

Spesso infatti vi sono dei sequestri preventivi, a cui possono seguire delle vere e proprie confische definitive decise dalla magistratura, oppure delle restituzioni ai precedenti proprietari. 

Pertanto è possibile che il Dipartimento di Giustizia USA abbia effettuato ingenti sequestri preventivi di BTC l’anno scorso, mentre il mese scorso tali sequestri potrebbero essere diventati confische definitive con successivo passaggio dei fondi ai wallet del Dipartimento del Tesoro.

La riserva crypto strategica degli Stati Uniti

In passato i Bitcoin e gli altri asset digitali sequestrati dal governo USA venivano poi successivamente venduti all’asta. 

Il nuovo governo Trump, invece, ha deciso che debbano essere tenuti sui wallet del Tesoro a mo’ di riserva strategica. 

Ciò induce a credere, in assenza di conferme ufficiali, che i BTC appena aggiunti al wallet del Tesoro possano rimanere lì, e non essere venduti, perlomeno fino a che rimarrà in carica il governo Trump. 

Non è ancora chiaro invece se lo stesso governo USA intenda acquistare BTC sul mercato per aumentare i propri Bitcoin in riserva.