Investimenti, outlook 2026: le previsioni di Invesco

Secondo Paul Jackson, Global Market Strategist, EMEA di Invesco, il 2026 potrebbe segnare un’accelerazione dell’economia globale. “Prevediamo un’accelerazione dell’economia globale nel corso del 2026. Insieme all’allentamento monetario della Fed e all’indebolimento del dollaro, riteniamo che ciò favorirà gli asset ciclici”, ha dichiarato Jackson.

L’esperto ha spiegato come il Model Asset Allocation di Invesco stia già riflettendo questa visione: “Riduciamo le obbligazioni governative e il credito investment grade ad un leggero sottopeso, mentre aumentiamo l’high yield a Neutrale. Aggiungiamo CLO con rating AAA al nostro framework, preferendoli alla liquidità nella categoria delle disponibilità liquide”. Dal punto di vista geografico, Jackson sottolinea la preferenza per gli asset dei mercati emergenti e europei.

Tra i principali fattori da monitorare per il prossimo anno, Jackson cita la crescita globale, l’inflazione, le decisioni delle banche centrali, le elezioni di medio termine negli Stati Uniti, la politica francese e britannica, le relazioni tra Washington e Pechino e la guerra in Ucraina. “Prevediamo che i risultati migliori saranno ottenuti agli estremi dello spettro di volatilità, sia con asset difensivi che rischiosi”, ha aggiunto.

Momentum economico in miglioramento

Gli ultimi dati indicano segnali positivi: gli indici PMI globali hanno mostrato un netto miglioramento, suggerendo un’espansione dei settori manifatturieri. “In assenza di dati ufficiali dagli Stati Uniti, ci affidiamo più del solito alle fonti di dati del settore privato. Sebbene i dati PMI sembrino promettenti, l’indagine ISM Manufacturing è rimasta al di sotto di 50 dal marzo 2025”, ha precisato Jackson.

Tuttavia, permangono rischi legati ai conflitti commerciali e a un’inflazione che, sebbene abbia seguito un trend al ribasso dal picco del 2022, potrebbe stabilizzarsi o risalire nel 2026. “Prevediamo che l’inflazione aumenterà nel corso del 2026, con l’aumento dei salari e dei prezzi delle materie prime. La crescita dell’offerta di moneta potrebbe inoltre contribuire a un rialzo dei prezzi”, ha spiegato.

Asset ciclici e valutazioni

Nei tre mesi più recenti, gli asset ciclici hanno sovraperformato, con rendimenti positivi per azioni non statunitensi, REIT e, in misura minore, materie prime. Al contrario, il private equity ha registrato rendimenti negativi. Jackson sottolinea che la performance futura dipenderà dal ciclo economico: “Senza un marcato rallentamento della crescita del PIL globale, dubitiamo che gli asset difensivi come i titoli di Stato saranno tra i migliori performer. Prevediamo invece un’accelerazione globale che favorirà le azioni non statunitensi e le materie prime industriali”.

Dal punto di vista valutativo, gli strumenti a breve durata come liquidità, CLO e prestiti bancari mantengono rendimenti superiori alla media storica, mentre gli asset ciclici a lunga scadenza presentano rendimenti inferiori alla media. “Gli asset a reddito fisso dei mercati emergenti potrebbero ancora avere un vantaggio relativo, mentre l’oro e il Bitcoin appaiono costosi rispetto alle medie storiche”, ha aggiunto.

Valute: previsto indebolimento del dollaro

Per quanto riguarda i mercati valutari, Jackson prevede un indebolimento del dollaro statunitense. “Il dollaro rimane costoso e prevediamo che i tassi a breve termine statunitensi scenderanno più che nelle altre principali economie, poiché la Fed sta attuando un allentamento più aggressivo. La politica monetaria irregolare negli Stati Uniti potrebbe inoltre influire negativamente sulla valuta”. Lo yen giapponese, invece, è indicato come la valuta principale con maggior potenziale di rafforzamento, grazie all’inasprimento della politica monetaria da parte della BOJ.

I novantanni di Invesco

A margine dell’outlook, Frank Di Crocco, Head of Italy Distribution di Invesco ha fatto notare che  “Invesco compie 90 anni — nove decenni di crescita, visione e capacità di leggere l’evoluzione dei mercati globali. Un’avventura inizia nel 1935 ad Atlanta, con una missione chiara: mettere gli investitori al centro”.

“Nel corso di questi 90 anni – ha aggiunto Di Crocco – abbiamo affrontato anche fasi di mercato complesse, che hanno messo alla prova l’intera industria del risparmio gestito. Eppure, la fiducia costruita nel tempo con i nostri clienti non solo è rimasta solida, ma si è rafforzata, confermando il valore delle relazioni di lungo termine. Oggi disponiamo di una piattaforma internazionale completa: attivo, passivo, private markets, soluzioni personalizzate. Una piattaforma capace di osservare e interpretare i grandi trend che stanno trasformando la società”.

Di Crocco, ha poi proseguito aggiungendo: “Tra questi, uno dei più rilevanti è il tema della longevity. L’allungamento della vita e i suoi effetti economici e sociali stanno ridefinendo abitudini e priorità a livello globale. Un tema che riguarda da vicino anche l’Italia, Paese longevo e ad alto tasso di risparmio. Come settore, abbiamo la responsabilità di promuovere una maggiore cultura finanziaria, aiutando gli italiani a comprendere che è il momento di far lavorare i propri risparmi, trasformandoli in scelte consapevoli e orientate al futuro. Guardando ai nostri 90 anni di storia, emerge un tratto distintivo: la capacità di adattarci, evolvere e guardare sempre avanti”.