Obbligazioni, un faro nell’incertezza: perché il reddito fisso torna centrale

In un panorama segnato da volatilità dei mercati, tensioni geopolitiche e timori recessivi, molti investitori potrebbero essere tentati di adottare un approccio cauto, rifugiandosi in attivi considerati “sicuri”. Eppure, secondo l’analisi di Robert Tipp, Chief Investment Strategist per il Reddito Fisso e Head of Global Bonds di PGIM, è proprio in questo contesto che emergono argomenti convincenti a favore del reddito fisso, che appare oggi più attraente rispetto alla liquidità e alle azioni.

I rendimenti obbligazionari sono ai massimi da oltre un decennio

Il fulcro del ragionamento di Tipp risiede nell’attrattiva dei rendimenti. “I rendimenti obbligazionari odierni sono interessanti”, afferma l’esperto, sottolineando come il rendimento di mercato su un arco di dieci anni sia “spesso altamente correlato al rendimento realizzato successivamente”. Per gli investitori, i dati sono chiari: “I rendimenti sia dei titoli a reddito fisso domestici che delle obbligazioni investment grade globali in generale sono più o meno ai livelli più alti dalla crisi finanziaria globale. Ciò suggerisce che i rendimenti obbligazionari nel prossimo decennio saranno probabilmente molto superiori a quelli del periodo 2010-2022”.

Il rischio nascosto della liquidità e l’opportunità dei tassi

Dopo il crollo del mercato obbligazionario nel 2022, molti investitori si sono attestati sulla liquidità, attratti dai rendimenti dei mercati monetari paragonabili a quelli dei titoli a lungo termine, ma con una percezione di stabilità. Tipp mette in guardia da questa scelta: “Il problema è che la ‘sicurezza’ della stabilità dei prezzi può mascherare l’incertezza relativa al potenziale di rendimento a lungo termine”. Con le banche centrali, come la Reserve Bank of Australia, avviate a un ciclo di tagli dei tassi, la liquidità diventa rischiosa. “Se i cicli di taglio dei tassi passati sono indicativi, gli investitori che mantengono la liquidità correranno il rischio di vedere diminuire i propri guadagni da interessi nel tempo, mentre quelli che investono in obbligazioni avranno garantito un flusso di reddito ai tassi attuali, che sono interessanti”.

Obbligazioni vs. azioni: una questione di valutazioni

Anche il confronto con il mercato azionario gioca a favore del reddito fisso. “Sebbene i titoli azionari abbiano registrato una forte crescita, diversi indicatori suggeriscono che le azioni siano in qualche modo sopravvalutate rispetto alle obbligazioni”, spiega Tipp. Un parametro chiave, la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato e il rendimento degli utili azionari, segnala infatti obbligazioni “a buon mercato”. “Storicamente”, continua, “un’indicazione di ‘obbligazioni a buon mercato’ […] ha preannunciato periodi in cui i rendimenti assoluti e corretti per il rischio delle obbligazioni hanno eguagliato, e persino superato, quelli delle azioni”.

La diversificazione globale e i settori promettenti

Un altro vantaggio strategico del reddito fisso è il suo ruolo di “ammortizzatore” all’interno di un portafoglio diversificato. “Se le banche centrali mantengono i tassi invariati o li riducono, come sta accadendo ora, le obbligazioni tendono ad avere un buon rendimento durante le correzioni del mercato azionario, superando in genere sia la liquidità che le azioni”.

Tipp consiglia di guardare oltre i confini nazionali. “Le allocazioni globali con copertura hanno tipicamente offerto risultati paragonabili a quelli del reddito fisso nazionale nel lungo termine, ma con una minore volatilità”. L’universo obbligazionario globale, infatti, offre un ventaglio di opportunità più ampio. L’esperto segnala in particolare:

  • Obbligazioni Investment Grade: con “opportunità interessanti, con alcuni degli spread più elevati per il rischio di credito disponibili nelle tranche di obbligazioni garantite da prestiti (CLO) con rating elevato”.
  • Mercati emergenti (in valuta forte): Pur con spread ridotti, “la qualità del credito del mercato è migliorata negli ultimi anni e le scadenze medie si sono accorciate, suggerendo un potenziale di rendimenti più elevati”.
  • Obbligazioni societarie europee: Hanno “spread di credito più ampi rispetto alle obbligazioni societarie statunitensi, offrendo opportunità sia nel segmento high grade che in quello high yield”.

Una solida argomentazione strategica

Nonostante le prospettive economiche rimangano incerte, Tipp conclude che “tali periodi spesso creano opportunità”. Con i tassi di interesse destinati a scendere, l’attuale scenario “sconsiglia di detenere eccessivi depositi di liquidità o di consentire che le allocazioni azionarie superino passivamente gli obiettivi strategici”. Al contrario, “è emersa una solida argomentazione a favore del reddito fisso come classe di attività strategica, che offre il potenziale di un flusso di reddito ragionevole con un cuscinetto contro la volatilità al ribasso dei mercati azionari”. Per gli investitori, il momento di riconsiderare il reddito fisso potrebbe essere ora.