Oro: possibile rimbalzo all’orizzonte secondo Ubs GWM

I prezzi dell’oro hanno chiuso in negativo per il terzo giorno consecutivo, dopo aver registrato martedì il calo intragiornaliero più accentuato in oltre dodici anni. Anche l’argento ha subito un forte contraccolpo questa settimana, cedendo oltre il 7,5%. Questa frenata segue una serie di massimi storici toccati quest’anno, con gli investitori che hanno approfittato dei rialzi per realizzare profitti, preoccupati che i rally si siano spinti troppo oltre.

Prima della venduta, l’oro aveva guadagnato oltre il 65% da inizio anno, mentre l’argento era schizzato di quasi il 90%. Ma con l’indice RSI (Relative Strength Index) dell’oro che segnalava condizioni di ipercomprato, e in assenza dei dati di posizionamento della Commodity Futures Trading Commission a causa dello shutdown del governo USA, gli investitori hanno ridotto le esposizioni.

Nonostante la volatilità, la visione di UBS Global Wealth Management rimane sostanzialmente positiva per il settore dei metalli preziosi. Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, commenta: “Abbiamo evidenziato il potenziale di volatilità dato dalla portata e dalla velocità del rally, ma riteniamo che i metalli preziosi dovrebbero continuare a essere sostenuti da una combinazione di fattori macroeconomici, fondamentali e di momentum”.**

Il supporto macro: debito e dollaro

Secondo l’analisi di UBS, le preoccupazioni sul debito e i tagli dei tassi d’interesse continueranno a fornire un contesto favorevole. “Livelli elevati di debito globale, ampi deficit fiscali e il rischio di un’ulteriore debolezza del dollaro USA in seguito ai tagli dei tassi della Federal Reserve hanno trainato il rally dei metalli preziosi quest’anno”, afferma Haefele. Storicamente, un’inversione di tendenza sostenuta in questi rally è stata spesso innescata da un cambiamento nella politica della Fed. Tuttavia, la banca centrale americana rimane sulla strada di ulteriori tagli, e i tassi d’interesse reali statunitensi potrebbero scendere sotto lo zero, data un’inflazione ancora persistente. “Riteniamo che questo minerà ulteriormente il fascino del dollaro USA in un contesto di crescita in rallentamento, incoraggiando flussi di investimento aggiuntivi verso i metalli preziosi”, aggiunge il CIO.

La domanda robusta: ETF e banche centrali

La domanda di metalli preziosi, sottolinea UBS, è destinata a rafforzarsi ulteriormente. I fondi ETF globali sull’oro hanno attratto afflussi per 17 miliardi di dollari lo scorso mese – il dato mensile più alto mai registrato. Gli afflussi totali nel trimestre a settembre hanno così raggiunto i 26 miliardi di dollari, segnando il trimestre più forte di sempre. “Combinato con gli acquisti sostenuti delle banche centrali, prevediamo che la domanda globale d’oro quest’anno raggiungerà circa 4.850 tonnellate, il livello più alto dal 2011”, stima Haefele. Intanto, l’argento continua a beneficiare della domanda per applicazioni industriali e rimane relativamente economico rispetto all’oro. UBS si aspetta che le disponibilità di ETF sull’argento tornino ai massimi precedenti di 1.021 milioni di once, sostenute da un outlook macro più costruttivo per il 2026.

L’incertezza politica e la paura di perdersi il rally

Anche l’incertezza politica in corso dovrebbe rimanere un vento a favore. La “paura di essere tagliati fuori” sembra influenzare sia i mercati dell’oro che dell’argento, dati i loro sostanziali rally quest’anno. La stabilizzazione dei prezzi mercoledì suggerisce che alcuni investitori potrebbero essere pronti ad acquistare durante i cali. “Con il governo USA ancora in shutdown e le incertezze economiche e geopolitiche persistenti, ci aspettiamo che la domanda da bene rifugio continui a sostenere i metalli preziosi”, afferma Haefele.

Le raccomandazioni di UBS GWM

In conclusione, UBS continua a vedere l’oro come un efficace diversificatore di portafoglio, con ulteriori guadagni verso il loro scenario rialzista di 4.700 dollari per oncia ancora possibili in caso di avverse evoluzioni macro e politiche. “Per gli investitori con una propensione per l’oro, raccomandiamo di utilizzare le battute d’arresto per aggiungere possesso se sono al di sotto della nostra allocazione ottimale a cifra medio-bassa in un portafoglio diversificato”, consiglia il CIO. UBS GWM vede valore anche nell’esposizione all’argento, che si aspetta si riporti a 55 dollari/oz entro giugno 2026.

Il messaggio finale di UBS GWM è quindi di cauta opportunità: la correzione attuale, sebbene violenta, non intacca i driver di fondo del rally. Per gli investitori che hanno seguito la corsa dall’esterno, questo potrebbe essere il momento di riconsiderare il proprio ingresso.