Importante segnale tecnico ribassista per il cambio tra Euro e Dollaro Usa (Eur/Usd): i corsi hanno violato a 1,1730 il supporto dinamico ascendente che ne sosteneva l’uptrend dall’inizio dello scorso febbraio incrociando poi al ribasso allo stesso livello la media mobile a 21 sedute.
Operativamente, ora i primi livelli di supporto (di breve termine) sono individuabili in zona 1,160/1,1575. Poi, eventualmente, la correzione dell’Eur/Usd potrebbe protrarsi fino al test di quota 1,14.
Nel caso in cui, per contro, l’Eur/Usd riuscisse a rimbalzare dalla media mobile a 50 giorni (ora a quota 1,1670) il primi tartget diventerebbe quota 1,180.
In questo contesto, Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partartner Sim, fa notare come, curiosamente, le recenti “disavventure” del dollaro non pare però portato più di tanto benefici alla divisa unica: la percentuale di euro detenuta nelle riserve valutarie globali è infatti rimansta sostanzialmente stabile al 20%. “Segno probabilmente che lo smarcamento registrato sul biglietto verde si è tradotto in maggiori allocazioni di riserve in oro, il che spiegherebbe la sfrenata corsa delle quotazioni del metallo prezioso che solo quest’anno ha consolidato un progresso superiore al 40 per cento”.