Il quadro regolamentare del MiCA sta ridisegnando il mercato delle stablecoin europee, con numeri in crescita e un assetto sempre più strutturato per la moneta digitale regolamentata.
Quanti emittenti EMT sono autorizzati oggi in Europa?
Quasi un anno e mezzo dopo l’entrata in vigore delle norme MiCA sugli EMT, l’Unione europea dispone di uno dei sistemi più strutturati e trasparenti al mondo per il denaro digitale regolato.
Il cuore del regolamento è chiaro: definire regole stringenti per gli electronic money token, ossia monete digitali ancorate a una singola valuta fiat come euro o dollaro. Solo operatori approvati possono emetterle.
Secondo gli ultimi dati, nell’UE sono attivi 17 emittenti EMT autorizzati provenienti da 10 Paesi. La Francia guida con tre operatori regolamentati. Germania, Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca e Polonia contano un emittente ciascuna.
Malta, Paesi Bassi, Lituania e Lussemburgo registrano invece due soggetti autorizzati per Stato. Nel complesso, il numero crescente di licenze conferma l’interesse degli operatori finanziari regolamentati verso questi strumenti digitali.
Quante stablecoin regolamentate sono disponibili nel mercato UE?
Gli emittenti oggi offrono 25 EMT approvati, tutti ancorati a singole valute legali. Di questi, 14 sono legati all’euro e nove al dollaro statunitense. Gli altri due includono un token sulla corona ceca e uno sulla sterlina britannica.
Questa crescita segnala una forte domanda di strumenti digitali semplici e affidabili, trasferibili oltre confine alla velocità di Internet. Inoltre, indica un cambio di passo nel settore finanziario tradizionale, che entra sempre più spesso nel mercato tramite percorsi pienamente regolati.
Qual è il ruolo di Circle nello sviluppo del mercato?
Un caso concreto è Circle, oggi tra i principali emittenti di token in euro e dollari regolamentati all’interno dell’UE. Molte imprese in tutta Europa utilizzano queste soluzioni per pagamenti più rapidi, regolamento onchain e operazioni di commercio internazionale.
In questo modo, la moneta digitale conforme alle norme sta uscendo dalla nicchia cripto per diventare un’infrastruttura al servizio della finanza tradizionale, in particolare per i pagamenti transfrontalieri e la tesoreria aziendale.
Perché mancano gli asset-referenced token nel quadro MiCA?
Un dato meno intuitivo riguarda l’assenza di asset-referenced token autorizzati, cioè strumenti agganciati a panieri di valute o ad asset come l’oro. Pur occupando una parte rilevante del testo normativo, questa categoria non ha ancora registrato attività.
Le cause possibili sono diverse. Da un lato, l’onere regolamentare è più elevato rispetto alle monete ancorate a una singola valuta. Dall’altro, sembra mancare una domanda iniziale sufficiente a giustificare nuovi lanci.
Detto ciò, la preferenza attuale del settore resta orientata verso strutture semplici, basate su una sola valuta, considerate più facili da comprendere e da adottare dagli utenti rispetto a token supportati da panieri complessi.
Cosa indicano questi sviluppi per il futuro delle stablecoin europee?
Nel complesso, l’espansione degli emittenti regolamentati e delle soluzioni ancorate a valute fiat indica che il quadro MiCA sta favorendo uno sviluppo ordinato del mercato nell’area UE.
Se da un lato mancano ancora esperienze concrete sugli asset-referenced token, dall’altro il numero di EMT autorizzati e la partecipazione di operatori come Circle mostrano come l’integrazione tra finanza tradizionale e infrastrutture digitali stia accelerando.
