In una nota di categoria Unirec, l’associazione che riunisce le principali società di credit management in Italia, ha dichiarato che nel 2020 in media il fatturato di settore è diminuito del 15%. La ragione è principalmente dovuta a un calo delle masse gestite, a causa dell’effetto delle moratorie.
Anche i tassi di recupero sono stati impattati dal Covid, soprattutto nella prima fase di lockdown in cui si è verificata la chiusura dei tribunali, bilanciata da un recupero nella seconda metà dell’anno. L’associazione ha stimato poi una crescita dei deteriorati nel 2020 nel settore bancario del 2.5%, mentre le stime preliminari per il 2021 indicano un incremento del 4.3% dello stock di deteriorati. Le stime di settore indicano inaggiunta l’arrivo di rilevanti flussi di nuovi NPL derivanti dalla crisi attesi sul mercato tra il 2022- 24. Il business degli NPL è previsto in recupero rispetto al 2020, nonostante anche il 2021 sia atteso al di sotto dei livelli pre-Covid.
“La pipeline sul mercato si conferma interessante – fanno notare gli analisti di Equita – considerando che diverse banche continueranno ad attivare strategie di derisking nel corso dell’anno (possibile cessione di 2 mld di euro di crediti deteriorati da parte di Unicredit, 5/6 mld per Intesa SanPaolo e 1 mld per Banco Bpm).